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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP d'Australia 2016

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“Cari amici vicini e lontani” ben ritrovati ( per dirla con la vecchia Rai ), festeggiamo i tre lustri di collaborazione con TuttoMclaren a cui mi lega, oltre alla passione per il mondo dei motori, la sincera affettuosa amicizia con l'ing. Luca Tuzzolo, grande artefice di questo splendido sito.

Melbourne apre come al solito la stagione agonistica dopo il lungo silenzio invernale e, mai come oggi, veramente col botto.

Uno spettacolare incidente mette a dura prova la resistenza psicofisica di Alonso, per non dire della cellula di sopravvivenza della sua McLaren, per somma fortuna senza danno alcuno al pilota a cui auguriamo ogni bene per il futuro.

La doppietta Rosberg - Hamilton non deve però far pensare ad un campionato fotocopia dello scorso anno: ho visto una Ferrari lesta alla partenza con entrambi i piloti, ma soprattutto veloce quanto basta sul passo, pure con l'incognita del motore a fuoco sulla vettura di Raikkonen.

Mercedes, partenza inguardabile a parte, azzecca però tutte le mosse successive e si dimostra vettura assai affidabile e parsimoniosa con gli pneumatici: ottima anche con le “medie”, testimonianza di un assetto che, a mio avviso, resta in linea generale il migliore sulla piazza.

E' presto per dire delle altre, ma non mi pare che , Red Bull a parte, vi siano state dimostrazioni di crescita importante, tenuto conto che i distacchi più limitati sono pure conseguenza di una gara temporaneamente interrotta.

Nuovi giovani piloti alla ribalta si sono dati battaglia con ardimento degno delle migliori aspettative e, speriamo, siano questi gli artefici di un futuro grande spettacolo ultimamente piuttosto raro nel nostro sport.

Ancora inguardabile McLaren che non dimostra praticamente nulla in più dello scorso anno, sia in prova che nella gara; ma siamo solo alla prima puntata e noi siamo fiduciosamente appassionati come sempre.

Vi affido ad un'altra puntata di storia della F.1 ricordandovi che...correva l'anno 1993.

A presto, dal vostro Fabrizio Pasquali

“.......1993.......Strano personaggio Mansell, il pilota che da anni, pur vincendo la bellezza di 32 Gran Premi, era riuscito a conquistare un solo titolo iridato, si accontenta di quello e dà il buon servito proprio a Williams ovvero il Team di gran lunga più competitivo in quegli anni di Formula Uno.

Motiva il "forfait" con la volontà di gareggiare in America con la Formula Indy, Campionato in cui avrà fin da subito un notevole successo.

Buona fortuna Nigel”The Lion”!

Williams vede anche Patrese andarsene per approdare alla Benetton in coppia con Michael Schumacher, ma viene ben compensato dal ritorno alle gare di Prost.

Al "Professore" viene affiancato Damon Hill, “geneticamente portato” alla Formula Uno in quanto figlio del compianto Graham Hill e già collaudatore della Casa inglese.

McLaren invece resta orfana non di piloti, ma di motore in seguito al ritiro dalle competizioni di Honda e lo stesso Senna risulta titubante a rinnovare il contratto vista la superiorità Williams e le molte incognite che gli spetteranno in casa McLaren: opta quindi per delle prestazioni “a cachet”, ossia conferma di volta in volta la sua partecipazione ad un Gran Premio.

In Casa Ferrari Luca di Montezemolo diviene Presidente e, come tale, chiama a raccolta “Tutti gli uomini ( appunto) del Presidente”, vale a dire Barnard in cabina progetti, Lauda come consigliere tecnico personale e Jean Todt con la qualifica di Direttore sportivo.

Affianca inoltre ad Alesi l’esperto Berger.

Lo “score” di inizio anno non inganni il lettore in quanto in gran parte determinato da condizioni meteorologiche di pioggia o da episodi (Brasile).

Ci si può infatti chiedere come abbia potuto Senna vincere in Brasile, a Donington ( Gran premio d’Europa) e Montecarlo con una McLaren motorizzata Ford: la risposta sta tutta nelle citate condizioni meteorologiche, pessime in Inghilterra ed a Monaco, ed allo scontro provocato involontariamente da Fittipaldi che ha coinvolto Prost mettendolo fuori gara in Brasile.

Senna, da “Mago della pioggia” qual è, fa di necessità virtù ed esprime quanto di più sopraffino sa sciorinare nell’arte della guida dando eccezionale spettacolo ovunque vi siano condizioni stradali difficili: a Donington in particolare strappa applausi da leggenda superando come birilli gli avversari e consegnando alla storia un’immagine di immenso valore tecnico sportivo.

Dal canto suo Prost, con i suoi e 77 punti dopo il Gran Premio di Germania (frutto delle vittorie in Sud Africa, Imola, Spagna, Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania ed ai punti conquistati a Donington ed a Monaco ), è praticamente irraggiungibile e consente al suo “Secondo” di vincere agevolmente in Ungheria, Belgio e Monza limitandosi a controllare la situazione dall’alto.

La classifica finale piloti vedrà l’esordiente Hill ottimo terzo e Schumacher quarto, a dimostrazione di come tali giovani piloti siano ormai in grado di cogliere l’eredità del “Professore” che a fine stagione annuncia il suo ritiro definitivo dalle gare, forte di ben quattro titoli iridati e di 51 Gran Premi vinti (record questo che verrà battuto solo da Michael Schumacher ben più tardi ).

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