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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP di Stati Uniti 2016

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L'appuntamento texano di F.1 non ha segnato ( come del resto prevedibile a questo punto della stagione ) mutamenti importanti nelle due classifiche e, tutto sommato, non vi sono stati momenti particolarmente interessanti da ricordare.

Il duo Mercedes ( questa volta con Hamilton a vincere ) ha segnato l'ennesima doppietta e Red Bull ( di Ricciardo ) ha completato il podio ribadendo la crescita dimostrata nel corso della stagione, crescita superiore a Ferrari, pur riscontrando un miglioramento generale anche a Maranello.

In compenso i box delle due inseguitrici hanno fatto del loro per eliminare la seconda guida di entrambi i Team per il comportamento sconsiderato dei tecnici ( coadiuvati in questo anche dai piloti ).

Verstappen arriva senza preavviso ( della serie “ mi fermo al grill sull'autostrada “ ) con in meccanici in subbuglio tra pneumatici ed altra attrezzatura: esito, fermata di quindici secondi e gara compromessa; ma finirà per lui anche peggio con un guasto al motore che lo estromette dalla gara.

Per non essere di meno Ferrari apre il verde a Raikkonen con uno pneumatico male serrato, costringendolo così a fermarsi con il conseguente ritiro: 1 a 1 palla al centro.

Voglio solo far notare al lettore che, solo in rari momenti è determinante la velocità nel cambio gomme: un secondo in più dei meccanici è pari ad 1,5% del tempo consumato per un pit stop e quindi varrebbe la pena di cambiare le ruote con più attenzione.

Fra gli “altri” bella la prova di Alonso che, malgrado l'inferiorità palese di McLaren, riesce a conquistare un prestigioso quinto posto grazie ad una classe cristallina da primo della classe: aspettiamolo con mezzi tecnici all'altezza delle sue doti.

Tra una settimana, attraversato il “Rio Bravo” appuntamento in Messico. Suerte

Fabrizio Pasquali

...( continua )...”Ma le attese non corrispondono ai fatti: il “vecchio” Brabham inizia il balletto delle vittorie per cedere il primato all’austriaco Jochen Rindt ( Lotus-Ford 72 ) che farà suoi ben cinque G.P., ma che nulla potrà contro un tragico destino: durante le prove a Monza, un pauroso sbandamento in frenata alla parabolica catapulterà il pilota austriaco contro il guard-rail provocandogli lesioni mortali. Ickx può ancora vincere il mondiale e quasi vi riesce: lo perde infatti negli U.S.A. in seguito alla vittoria della Lotus di Fittipaldi subentrato a Rindt, una sorta di giusto “riconoscimento post mortem” allo sfortunato pilota austriaco che a 28 anni conquistava il suo unico alloro mondiale senza poterne vedere la consacrazione.

Riprendiamo il filo del discorso che, ricordate ?, abbiamo lasciato al 1970, per esporre gli eventi sportivi degli anni seguenti. Per scelta tematica “correremo” sui campionati che hanno presentato protagonisti più volte mondiali, per fissare invece la nostra attenzione sulle annate dei nostri “ single “.

Dal ’71 al ’74 si assiste al dominio del binomio Stewart su Tyrrel Ford che si alterna a Fittipaldi, prima con Lotus e poi con McLaren entrambe motorizzate Ford-Coswoth ( praticamente lo stesso motore che dominerà per molti anni in F.1, particolarmente usato dai Team inglesi ).

Per Ferrari il decennio inizia male e dovrà aspettare fino al ’75 per ritrovare un titolo atteso da 11 anni e riportato a Maranello da Niki Lauda alla guida dell’ottima 312 T (con motore “a sogliola”).

L’anno seguente (’76) sembra, nella prima parte, ricalcarne le caratteristiche, ancora con Lauda ammazzasette sui primi nove G.P. ( se ne aggiudica ben cinque con due secondi posti ed un terzo ), ma al Nürburgring il noto incidente che segnerà profondamente, come abbiamo già visto in questa stessa sede, non solo la stagione, ma l’intera sua vita.

Sappiamo anche della forza del Campione austriaco che lo spinge ancora in pista nelle ultime gare al fine di salvare l’iride moralmente suo; del fattaccio all’ultimo G.P. dell’anno ( Giappone a Fujihama ), quando, dato il diluvio in pista, quasi tutti i concorrenti rientravano ai box ( come da precedenti accordi ), mentre, alla faccia della coerenza, Andretti, Hunt ( entrambi su Lotus ), assieme a Depailler, Regazzoni, Jones e Nilsson andavano a punti, abbiamo già parlato nel numero dedicato al “ragionier Lauda”. In questa sede non ci resta che aggiungere che, grazie al terzo posto così “onestamente” conquistato in Giappone, Hunt scavalcava di un punto Niki, “rubando” un mondiale che la “giustizia sportiva” gli aggiudicherà come primo ed ultimo.

A Ferrari comunque l’iride dei Costruttori avanti McLaren e Tyrrel.....”...( continua )...

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