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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP del Giappone 2016

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Questo 2016 è certamente caratterizzato dall'incostanza ( quando non dalla sfortuna ) di Hamilton, che ha vinto strepitosamente, ma che ha incassato “ magre “ da novellino.

Oggi praticamente non è partito mentre gli altri lo superavano come un paracarro; e non si creda alla risibile motivazione del commento Rai circa la striscia d'asfalto umida, dato che tutti quelli che lo seguivano dal lato destro, come lui, si sono trovati nella medesima situazione.

Suzuka è un magnifico impianto con tratti velocissimi, ma anche con altri decisamente tecnici, per cui al vincitore, Rosberg, spettano le congratulazioni più vive, dimostrando, anche e soprattutto, moderazione tattica nell'amministrare i vantaggi, a tutto rispetto delle mire che lo candidano già campione del mondo 2016.

Red Bull si conferma seconda forza in gara con il secondo posto di Verstappen ed il sesto di Ricciardo, ampliando ulteriormente il vantaggio su Ferrari nella classifica costruttori.

Maranello, dal canto suo, ci mette del proprio per danneggiare il probabile terzo posto di Vettel, adottando una strategia di cambio gomme assolutamente masochista.

I piccoli progressi dimostrati da McLaren nello scorso G.P. si sono volatizzati qui in Giappone ( sede di Honda....) per il troppo evidente gap di potenza che la separa dagli altri della medesima fascia.

Il commento Rai, pur con il consueto spiegamento di telecronisti, consulenti tecnici, intervistatori ecc. non si dimostra oggettivamente obiettivo, come altre emittenti, elogiando a dismisura Ferrari ed oscurando le belle imprese di molti altri: questa partigianeria sa troppo di calcio provinciale.

Ma, nell'Italia di “omnia munda mundis” televisivo, può starci anche questo, sic.....

Al prossimo appuntamento texano tra due settimane, dal vostro,

Fabrizio Pasquali

...( continua)...”Ancora tre anni di dominio inglese ( Lotus e BRM ) per giungere al 1964 che rivede Ferrari ancora alla vittoria ( piloti e costruttori ), grazie a John Surtess, il fuoriclasse giunto dal motociclismo con una fama unica per i sette titoli mondiale conquistati su MV Augusta.

Si assiste, proprio all’ultimo G.P. ( Messico ) al sacrificio di Bandini che, cedendo il suo secondo posto , consentirà proprio a Surtess di battere per un solo punto Graham Hill e di conquistare, unico nella storia, il massimo titolo sia nelle due che nelle quattro ruote.

Ritornano gli anni inglesi e, fra campioni come Clark, Brabham e G.Hill, si inserisce nel 1967 il neozelandese Denis Hulme con la Brabham Repco BT 24.

L’aspetto tecnico più importante dell’anno è legato al debutto del propulsore “Ford-Cosworth” 8 cilindri a V di 90° che rimarrà “in servizio” a beneficio delle maggiori squadre inglesi per ben 15 anni attraverso le sue varie evoluzioni.

Strano campionato il ’67: Clark e G.Hill su un’eccezionale Lotus-Ford non lasciano spazio a nessuno, ma solo sulla carta ! E ritorniamo al ritornello dell’affidabilità: le Brabham-Repco condotte appunto da Hulme e dallo stesso “Black Jack” Brabham non si fermano mai , conquistando in tal modo punti pesanti che consentono ad Hulme di giungere all’alloro mondiale con sole due vittorie e tanti podi. L’anno è purtroppo funestato dalla tragica fine di Bandini nel rogo di Montecarlo, ferita dura a rimarginarsi in Ferrari e nel mondo sportivo per la signorile popolarità e simpatia dell’indimenticabile Lorenzo.

Ancora vittorie inglesi nel ’68 ( G.Hill ) e ’69 ( J.Stewart ), mentre il 1970 si presenta ricco di auspici per Ferrari, grazie alla nuova 312 B che propone lo splendido 12 cilindri boxer ( o, come suggerisce Maranello, a V di 180°, quella stessa geometria che incontreremo nella splendida G.T. di serie denominata “Testa Rossa “ ) e piloti validissimi come Jacky Ickx e Clay Regazzoni....” ( continua )

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