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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP di Germania 2016

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Due i momenti fondamentali che hanno determinato l'andamento di questo Gran Premio di Germania 2016, entrambi con protagonista in negativo il tedesco Rosberg, proprio sul circuito di casa per il team Mercedes.

La sua partenza è stata incredibilmente lenta e macchinosa portandolo, nel giro di qualche centinaio di metri, dal primo al quarto posto, superato non solo dalle Red Bull, oltre che dal compagno di squadra Hamilton, ma anche insidiato dalle stesse Ferrari.

Successivamente si sono adottate tattiche diverse per i due piloti Mercedes nel tentativo di risolvere al meglio la situazione così peggiorata con cambi gomma differenziati. In pratica però non vi è stato nessun vantaggio per Rosberg che si macchia inoltre di una grave scorrettezza nel tentativo di superare una Red Bull arrivando addirittura a costringerla ad uscire dal circuito.

Da qui una giusta punizione di 5 secondi da scontarsi ai box dove l'equipe Mercedes commette un ulteriore errore portando di fatto a 7 i secondi di penalizzazione.

Questo per quanto riguarda la testa della gara dominata sin dalla partenza da uno strepitoso Hamilton che, senza voler strafare, controlla l'andamento delle operazioni anche e soprattutto quando Ricciardo tenta negli ultimi giri un disperato inseguimento, ben lontano peraltro da riuscire ad impensierire il leader della gara che egli risponde giro per giro da par suo.

Degli errori di Rosberg che lo confinano fuori dal podio in una modesta quarta posizione ben al di sotto delle sue capacità di pilota, ma soprattutto della potenzialità della vettura, resta la bella impresa di entrambe le Red Bull, Team che si conferma ormai seconda forza del campionato, sicuramente ancora al di sotto delle possibilità di vittoria su Mercedes, ma altrettanto certamente in grado di superare, come avvenuto oggi, Ferrari con entrambi i piloti, fissandosi saldamente ad una seconda piazza nella speciale classifica costruttori.

Gli altri team, come abbiamo più volte esaminato durante il corso dell'annata, sono dichiaratamente al di sotto di qualsiasi possibilità di podio e quindi rimangono solo per la spartizione di quei punti che, come sa bene ogni appassionato di Formula 1, portano importanti introiti, vitali per la permanenza nella massima categoria dello Sport dei motori.

Alonso e Button con la McLaren di quest'anno fanno già molto se riescono a conquistare, strappandoli con i denti ed alla luce della loro esperienza, punti a concorrenti che tutto sommato si trovano a guidare delle vetture decisamente più performanti e non resta che attenderli in un futuro dove la power unit Honda possa dimostrare una crescita degna di un illustre passato.

Nell'attesa di riprendere gli appuntamenti dopo la consueta pausa estiva, dato che la breve storia della Formula 1 che ho impiegato in questi anni allegando un capitoletto ad ogni appuntamento agonistico è terminata con l'ultimo stralcio pubblicato in seguito al Gran Premio d'Ungheria, ho pensato di prendere qualche altro brano di altre mie pubblicazioni, inerenti l'argomento, per arricchire in tal modo il consueto appuntamento gara dopo gara.

Augurandovi una buona vacanza, vi saluta con viva cordialità il vostro Fabrizio Pasquali

TECNICA “ IN PILLOLE “ a cura di Fabrizio Pasquali

ALESAGGIO: il diametro del cilindro entro cui scorre il pistone ( o stantuffo ). Nelle attuali vetture di F.1 è particolarmente elevato ( quasi tre volte rispetto ad un motore di serie di pari cilindrata ).

CORSA: la lunghezza o percorso del moto del pistone nel cilindro; nelle vetture di uso comune il rapporto corsa/alesaggio è circa 1/1 (leggermente superiore nei motori diesel -a corsa lunga- rispetto agli sportivi -a corsa corta- o “superquadri “). Nelle vetture più spinte di F.1 si raggiunge anche il rapporto di 1/3.

GIRI: “andata e ritorno” del pistone nel cilindro. La denominazione deriva dal fatto che, trasmettendo grazie alla biella il moto all’albero motore, questo appunto “gira”, provocando il movimento della vettura attraverso il gruppo “frizione-cambio-differenziale”. Attualmente in F.1 i motori arrivano ad oltre 18000 giri/minuto rispetto ai 6/7500 delle sportive di serie.

VELOCITA’ LINEARE DELLO STANTUFFO: è la velocità, espressa in metri al secondo, raggiungibile dal pistone nel suo moto alternativo nel cilindro. Si tratta di un importante parametro “limite” in quanto difficilmente, con gli attuali materiali, si possono superare valori di circa 27/28 m/s. Ne consegue che, per aumentare il numero dei giri, viene elevato l’alesaggio e ridotta la corsa.

BANCATE: la serie di cilindri “in linea” ; nell’attuale geometria dei motori di F.1, ( a “ V “ ), le bancate sono pertanto due, formando un angolo fra loro che di norma dovrebbe essere, per un 3000 cc. dieci cilindri, di 72° ( 720° diviso il numero dei cilindri ), ma che invece risulta di 90° o più, ciò soprattutto per abbassare il baricentro del motore.

DEPORTANZA: l’effetto che si cerca di raggiungere allo scopo di far aderire al suolo il più possibile la vettura, vuoi per ragioni di stabilità generale, vuoi per poter meglio scaricare a terra la potenza del motore ( tradurla cioè in energia utile ). Si ottiene costruendo la vettura simile ad un’ala di aereo rovesciata ( infatti per un aeromobile è, al contrario, decisiva la “portanza”, ossia la capacità della struttura alare di sostenere il più possibile ) ed è realizzata, non solo dal disegno particolare della scocca, ma anche e soprattutto attraverso gli alettoni ( o “flap” ) anteriori e posteriori.

CX o COEFFICIENTE DI PENETRAZIONE: l’aerodinamica insegna che la forma ( o disegno ) di un mezzo in movimento nell’aria ( nel nostro caso la vettura in corsa ) è fondamentale per frenarlo od al contrario facilitarne il percorso. Dal 1959 il regolamento di F.1 obbliga le ruote scoperte; ne consegue che le vetture in questione hanno un CX altissimo ( rispetto alle geometrie delle auto sportive di serie ) provocando seri problemi progettuali in fatto di potenza dei propulsori e di assetto generale per le turbolenze che l’aria, “trafitta” a velocità elevate, provoca specialmente attorno alle ruote.

GALLERIA DEL VENTO: struttura nata per studiare le geometrie e le forme ottimali atte a costruire vetture sempre più performanti; vengono simulate in tali sedi le condizioni di gara; ciò è ottenibile con modelli in scala ridotta delle vettura in fase di progettazione, modulando i flussi d’aria allo scopo di raccogliere dati attendibili. Le Case automobilistiche più prestigiose si avvalgono di gallerie estremamente sofisticate, data l’importanza che esse rivestono proprio per le difficili situazioni aerodinamiche imposte dal regolamento di F.1.

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“ Quei temerari a ruote scoperte “ - ( Formula Uno in pillole )