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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP di Spagna 2016

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Un tempo si diceva “ Scusate il ritardo “, alludo appunto al mio tardivo invio del “pezzo”, ma sono ancora acciaccato per i postumi di un noioso intervento chirurgico e spero che gli affezionati lettori mi vorranno perdonare.

Qualcosa era nell'aria alla vigilia del primo vero appuntamento storico in Europa, forse la brillantissima qualifica di Hamilton che, quando ci crede, non è secondo a nessuno, ma, genio e sregolatezza, quest'anno parte da tassista, salvo poi combinare guai apocalittici da meritarsi vergate da parte di tutto il Team.

Non che il gesto di Rosberg, che cambia direzione quando si vede acchiappato, sia molto più sportivo, ma questo poteva anche starci: il risultato rimane eclatante, con le due frecce fuori al primo giro e tutti gli altri a raccoglierne i cocci.

Era dunque la giornata Ferrari, se è vero che le Rosse sono la seconda forza dell'anno, ma sembra che il timore di vincere ( sia pure in queste condizioni tragicomiche ) costituisca un handicap per le Rosse, tanto da accontentarsi del podio e consentire al giovane Verstappen ( Red Bull ) di salire sul gradino più alto ( povero Marchionne....).

La gara è stata tutto e solo questo, come d'altra parte si evince dai distacchi e dai tempi sul giro a caratterizzare solo i tre del podio come potenziali candidati alla vittoria.

Voleranno ceffoni in Mercedes e certo vi è quello che se li merita più di altri, non tanto perché il campionato sia compromesso, quanto per la figura infantile, se non peggio, rimediata.

Ora c'è la passerella monegasca ( gara anomale ove non si passa ) a verificare se qualcosa è cambiato.

Arrivederci dal vostro Fabrizio Pasquali

...” (correva l'anno 1997 )...Strano personaggio Damon Hill: ha preso dal padre sicuramente la serietà ed una visione razionale della professione, ma lo abbiamo visto spesso introverso e difficile da capire, quasi volesse tenere per sé molte cose, magari anche di poco conto, ma certamente uomo di poche parole.

Non si comprende infatti come, dopo un anno trionfale in Williams, con un titolo iridato conquistato dopo anni di “gavetta”, decida di passare ad un Team, ArrowsYamaha, ben lontano dall'essere competitivo ed in grado di lottare per un titolo mondiale.

Può essere la cosa in parte spiegata dal fatto che John Barnard, il “progettista di lungo corso”, abbia pure lui optato per tale Casa, ma complessivamente una vera spiegazione non vi è mai stata, e tanto meno esaustiva o convincente.

Qualcuno ha ipotizzato una sorta di dissapori con Villeneuve, ma considerato come il Canadese abbia assecondato la vittoria di Hill nel '96, non si comprende quale tipo di incompatibilità potesse esserci.

Villeneuve dunque passa prima guida in Williams con al fianco un solido pilota di esperienza come il tedesco Heinz Herald Frentzen.

McLaren cambia casacca : abbandonata da Marlboro, scompaiono così i colori bianco-rossi che tanto identificavano la Scuderia di Woking. Ne esce una nuovo immagine che riassume i colori di Mercedes (argento) e dei nuovi sponsor, la West (grigio-nero) e la Nike (aletta rossa): con un po' di fantasia si confeziona così il “vestito” tuttora indossato dalla Casa inglese.

Da rilevare il ritorno nel Circus di due ex Campioni del mondo, questa volta però come titolari di Scuderie: sono Stewart che, grazie alla Ford, fonda il Team che porterà il suo nome per anni e Prost che, rilevata Ligier, si colloca in pista col suo nome in costante ricerca di successi.

Riappare infine, con la sigla di una sua sottomarca, la Mugen, anche Honda che andrà a motorizzare dapprima Prost e successivamente Eddy Jordan.

Notevolmente cresciuta, Ferrari si dimostra ora in grado di mettere in pista un mezzo assolutamente competitivo e la stagione è così caratterizzata dall'alternanza di successi fra Villeneuve (Brasile, Argentina, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria, Austria e Nürburgring) e Schumacher (Monaco, Canada, Francia, Belgio e Giappone).

Gli altri Gran Premi vanno a Frentzen (San Marino), Coulthard (Australia ed Italia) e Berger (Germania), mentre Irvine darà un modesto apporto di punti alla Casa di Maranello.

Il duello è quindi aperto sino fino all'ultimo Gran Premio, quell'Europa bis che si corre a Jerez de la Frontiera, in cui accadrà di tutto: soffermiamoci.

Le prove da sole dimostrano una parità prestazionale assoluta delle due Williams e della Ferrari di Schumacher: tre vetture accreditate dello stesso tempo, incredibile!

In "pole" Villeneuve (per regolamento vale il tempo realizzato per primo), ma alla partenza Schumacher brucia tutti e va a condurre la gara. Il Tedesco della Ferrari passa indenne anche i due "pit stop" e sembra avviarsi verso una vittoria trionfale che gli darebbe il titolo iridato: la gara sembra infatti ingessata su questo modello, quando Villeneuve si produce in una manovra di grande spessore agonistico, con finta sinistra e sorpasso all'interno: è il 47º di 69 giri.

Schumacher, sentendo svanire il mondiale, gioca sporco, chiude palesemente il Canadese, che peraltro riesce a sfilarsi, e l'artefice del “ fattaccio" rimedierà i " prati" e la squalifica, dato che la FIA lo sanzionerà in modo singolare: verranno mantenuti i punti (validi per i Costruttori), ma sarà escluso dalla Classifica mondiale Piloti. Complimenti Schumi !...( continua )”

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