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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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Abu Dhabi 

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GP di Abu Dhabi 2016

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Non era facile per Hamilton vincere la gara e costringere l'avversario Rosberg a non arrivare almeno terzo, tale era infatti la condizione per raggiungere il titolo iridato: senza commettere irregolarità, l'Inglese le ha provate tutte, mantenendo una velocità tale da non staccare particolarmente gli avversari, né permettere loro di insidiare la sua necessaria vittoria, sperando che Red Bull e Ferrari facessero il suo gioco, ossia quello di superare il Tedesco.

Le difficoltà sono nate però sin dalla prima curva, quando Verstappen, il maggior candidato per l'operazione, si toccava con Hulkenberg finendo in testa coda e quindi costretto a macroscopica rimonta.

In ogni caso, Rosberg guidava una Mercedes e quindi era in grado “Lui” di controllare gli avversari meglio di qualunque altro, tanto che, quando è stato temporaneamente superato da qualcuno di essi, si è ripreso tempestivamente il secondo posto su cui aveva messo il casco sin dalle prove di qualifica.

Hamilton ha così pagato quei pessimi “start” di alcune gare e qualche ritiro per ragioni tecniche, ma i campionati non si vincono così, anche se può vantare il record di vittorie in una stagione “senza” vincere il titolo.

Al proposito, Vi invito a rispolverare un po' la storia di questo sport per confrontare questo 2016 con qualche altro anno, con riferimento al rapporto vittorie/classifica finale.

Vettel ha riportato la Rossa sul podio, ma non su quello dei Costruttori, dove Red Bull si era già conquistata la seconda piazza, il massimo concesso da Mercedes.

Il campione tedesco in Ferrari quindi consolida la quarta piazza nei piloti, insidiata da Verstappen, vero fulmine di guerra il questa seconda parte di stagione, ma superato da Ricciardo.

Due malinconici addii per simpatiche “seconde” guide, Button ( che del resto esce accreditato di un titolo iridato) e Massa che lo ha sfiorato; ma i rincalzi saranno sicuramente alla loro altezza.

A noi appassionati resta un lungo inverno, con l'attenzione ai vari movimenti progettuali dei Team sperando sempre in un maggior livellamento dei valori tecnici, sì da rendere lo sport dei motori, competitivo ed appassionante a cominciare dalla sua massima espressione: la Formula Uno.

Ci risentiremo “fuori programma” strada facendo: un saluto bene augurante a tutti dal Vostro

Fabrizio Pasquali

...( continua)...”Il penultimo protagonista della nostra storia, il finlandese Keke Rosberg ( classe 1948, proveniente dai kart e dalle formule minori, approda in F.1 nel 1978 ) vincerà il suo unico mondiale nel 1982, anno drammatico e polemico come pochi: raccontiamolo.

Dopo un vivace avvio di Prost, le squadre inglesi boicottano S.Marino per questioni di regolamento; al G.P. il noto fattaccio Pironi-Villeneuve e due settimane dopo il tragico incidente del Canadese. Qualche mese dopo, anche Pironi è vittima di un gravissimo incidente in Germania che segnerà la fine della sua carriera. L’anno è caratterizzato anche dall’ammutinamento dei piloti in S. Africa per contrasti con i Team e gli Organizzatori, ma soprattutto dalla pochezza dei singoli: sedici G.P. ed undici diversi vincitori; la spunterà Rosberg grazie all’unica vittoria in Svizzera ed ai podi in U.S.A West, Belgio, Olanda, Francia ed Austria, su una Williams-Ford FW 08 affatto eccezionale; il titolo costruttori andrà invece a Ferrari.

Il decennio seguente, a tutti noto, segna l’indiscussa superiorità McLaren, con sporadiche incursioni di Brabham e Williams: i piloti sono Piquet, Lauda, Prost e Senna, ma fra questi “mostri sacri” trova fama ed un giusto riconoscimento iridato l’ottimo Nigel Mansell che con le sue trentun vittorie è ben saldamente piazzato al quarto posto fra i vincitori di G.P. di F.1.

La sua è una luminosa carriera indipendentemente dal solo iride conquistato, dato che può vantare la partecipazione a ben 187 Gran Premi, le citate 31 vittorie e ben 32 “pole position”. Secondo nell’86,’87 e ’91, esploderà letteralmente nel ’92 doppiando a punti l’ottimo Patrese, giunto alle spalle: nove vittorie e tre secondi posti esprimono le cifre di tale fantastico exploit. La Williams conquisterà pure il Campionato Costruttori con ampio margine su McLaren.

Gli appassionati ricorderanno altri due Campioni di un solo mondiale, Hill e Villeneuve, ma rimando tutti agli articoli già apparsi sulla nostra Rivista dedicati appunto a tali piloti ed ai loro illustri genitori.....(fine)

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