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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2016

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GP del Messico 2016

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Campionato Costruttori già in mano a Mercedes, che del resto allo stato attuale si preoccupa di far terminare le gare ai suoi due piloti senza patemi di sorta, resta aperta la lotta, ma solo in linea teorica, per la seconda piazza costruttori dato che per la la terza piloti Ricciardo è ormai irraggiungibile.

Red Bull e Ricciardo hanno già di fatto conquistato le posizioni, anche se la matematica non garantisce loro ancora la certezza per il Team.

Oggi, in Messico, la solita doppietta Mercedes con Hamilton a vincere, cosa assolutamente logica in condizioni regolari, data la superiorità sul collega Rosberg.

A questi per altro andrà la palma piloti grazie ad una regolarità maggiore dimostrata nella corrente stagione ( senza voler pensare a manovre di Scuderia al fine di una valorizzazione massima di entrambi i propri campioni ).

Vettel rischia di salire sul podio grazie ad una Ferrari che ha osato molto con gli pneumatici venendo premiata da un circuito molto veloce, ma non particolarmente abrasivo per gli stessi, ma, successivamente all'arrivo, viene penalizzato per il comportamento di guida tenuto nel momento in cui lui e le due Red Bull si sono trovate praticamente sulla stessa linea.

Ricciardo sale quindi al terzo posto, Verstappen al quarto mentre Vettel retrocede al quinto.

Resta comunque avvincente il duello tra le Rosse e le Red Bull, anche se Maranello, nel corso dell'anno, non ha dimostrato quei miglioramenti che invece la motorizzata Renault ha portato in pista, gara dopo gara.

A proposito di velocità, l'altitudine di Città del Messico, grazie ad un'atmosfera più rarefatta, ha consentito punte altissime, dato che oggi, con i motori turbo, la minor percentuale d'ossigeno può venire facilmente compensata.

Il prossimo penultimo appuntamento stagionale ancora nel Nuovo Mondo, tra due settimane in Brasile.

Fabrizio Pasquali

….( continua )....” Prontamente riscattatosi nel ’77, Lauda ritorna in cattedra, ma a fine anno lascia Ferrari, colpevole, a suo avviso, di non aver creduto in lui nei momenti meno felici.

Storicamente importante il 1978 anche per essere stato l’ultimo mondiale appannaggio della grande Lotus: la Casa creata da Chapman conosce l’ultimo lampo prima di un melanconico declino; ma analizziamo i fatti. Il duello è tutto fra Mario Andretti ( statunitense di origine italiana dalla carriera lunghissima; nato nel 1940, debutta in F.1 nel ’68 rimanendovi fino all’83 ) con il compagno Peterson su Lotus e la coppia ferrarista formata da Villeneuve-Reutemann. Se Lotus può contare su una telaistica migliore che sfrutta al massimo l’effetto suolo fornito dalle “minigonne”, Ferrari ha dalla sua la nuova tecnologia radiale Michelin che lancia nell’anno pneumatici innovativi ed assolutamente performanti. Comunque Reutemann non è Lauda e Villeneuve non ha la caratteristica di regolarista, per cui, malgrado il gravissimo incidente a Monza che costò la vita allo svedese Ronnie Peterson, Lotus si aggiudicherà entrambi i titoli con Andretti vincitore in Argentina, Belgio, Spagna, Germania ed Olanda, coadiuvato da Peterson in S.Africa ed Austria.

Ferrari ritorna nel 1979 al vertice grazie al duo Gilles Villeneuve ( che finalmente arriva a vedere la bandiera a scacchi più spesso e da vincitore ) e Jody Scheckter ( grande regolarista sudafricano che, lanciato in Tyrrel e poi passato alla Wolf-Ford, era stato, proprio con tale vettura, il più pericoloso avversario di Lauda nel ’77 ) entrambi sull’ottima 312 T 4 ( 3000 cc. “a sogliola” erogante oltre 500 Hp. ad oltre 12000 giri ).

L’anno si apre con la vittoria di Laffitte su Ligier, ma è subito Ferrari a condurre le danze con Villeneuve in S.Africa ed U.S.A West. In doppietta con Jody al secondo posto; il sudafricano poi prende in mano il pallino e, pur con sole quattro vittorie stagionali ( Belgio, Monaco, Olanda, Italia ), grazie agli ottimi piazzamenti, si candida come il più plausibile aspirante al titolo iridato, con il suggello di Ferrari e di Monza ove è letteralmente accompagnato alla vittoria dallo stesso Gilles ( il che è di per sé eloquente ) a cui, titolo già assegnato, resterà il secondo posto in Canada e la vittoria a Watkins Glen ( U.S.A. East ) . Anno storico per Ferrari questo 1979: rimarrà come un’ossessione fino al 2000, quando finalmente dopo oltre vent’anni l’iride ritornerà a sventolare a Maranello grazie a Michael Schumacher.....”....( continua )

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