3.233.258 

dal 19/11/1999

START | Storia | Produzione | Clienti/Serie | Motori | Titolari | Società | Factory | Album | Albo d'Oro | Formula 1 | IndyCar | FE / XE | Altre categorie
Calendario | E-mail | Servizi | FanBox |
Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

Australia Malesia Cina Bahrain Spagna Monaco Canada Austria Gran Bretagna Ungheria 
Belgio Italia Singapore Giappone Russia Stati Uniti Messico Brasile Abu Dhabi 

<

GP di Stati Uniti 2015

>

L'appuntamento statunitense del “Circus di F.1” è stato caratterizzato dalle condizioni meteorologiche pessime, tanto che per metà gara i piloti ed i box si sono trovati in serie difficoltà, sia nella gestione degli pneumatici, che, di conseguenza, delle mappatura di potenza e frenata.

Partiti praticamente senza il beneficio delle prove, con la pista ancora molto umida, malgrado il vento e la pioggia cessata, tutti pronti a giudicare il momento adatto per cambiare le gomme scolpite ( da pioggia ) con quelle prive di battistrada ( da asciutto ).

Non vi sono state grandi diversità nelle strategie, salvo in qualche Team minore che ha sicuramente sbagliato ( e duramente pagato ) nella scelta intempestiva.

Un'altra nota negativa della giornata la frequenza di incidenti e fuori pista con danni per fortuna solo alle vetture ( metà partenti ritirati ) , che hanno però causato più interventi della safety car ( sia reale che virtuale ) a compattare i gareggianti, tanto che l'ordine d'arrivo finale non rispecchia affatto la differenza di prestazioni in gara.

Hamilton conquista, non senza difficoltà, il suo terzo titolo iridato, e con merito, malgrado le strenue risposte del compagno Rosberg e del ferrarista Vettel ( ottimo terzo ), mettendo così la parola fine al Campionato 2015, in cui rimane ancora da assegnare solo il secondo posto piloti, in ballottaggio tra i citati due inseguitori.

La giornata ha quindi confermato ancora una volta la superiorità Mercedes, ma anche una Ferrari che ormai pare aver colmato buona parte del gap iniziale, grazie soprattutto al suo pilota di punta, Vettel, sempre a suo agio in ogni appuntamento agonistico.

Raikkonen penso da qualche tempo avverta sensazioni di prepensionamento creandosi problemi troppo spesso da solo.

Bella gara dei giovani piloti rampanti a contendersi le piazze di mezza classifica ed una menzione commovente per il “vecchio” Button che, alla guida di una “taxi color malva”, arriva settimo, magna cum laude.

Circuito, quello di Austin, di poca fantasia, costruito prendendo tratti da storici autodromi assemblati non sempre in modo tecnicamente accettabile e deleterio l'uso dell'erba sintetica a bordo pista: questa, se bagnata, diventa pericolosamente scivolosa ( le innumerevoli escursioni odierne lo hanno confermato ).

Interessante il prossimo appuntamento in Messico, soprattutto per controllare la risposta della componente “turbo” in quota: arrivederci quindi la prossima settimana,

Fabrizio Pasquali

….( correva l'anno 1989 ) ….”Finita l'era del turbo che ben poche soddisfazioni aveva riservato alla Ferrari, la Casa di Maranello compie il massimo sforzo a cavallo fra l'88 e l'89 per ripresentarsi da protagonista nello scenario della Formula Uno.

La nuovissima " 640", tanto innovativa da temere per il suo debutto in Brasile, si dimostra subito all'altezza della situazione: ma vediamo più in generale cosa è cambiato.

La motoristica di scuola italiana appare subito a proprio agio con le cilindrate "di peso": ecco quindi che il 12 cilindri a V è in grado di erogare un'ottima potenza, tanto più che il telaio, progettato da Barnard di linea sofisticata e costruito in carbonio, risulta all'avanguardia nel lotto delle Concorrenti.

Alcuni particolari faranno inoltre scuola, come ad esempio il cambio a levette dietro al volante presente in Formula Uno fino all'avvento dell'elettronica libera.

Potenziato anche il parco piloti con l'acquisto di Nigel Mansell, strappato alla Williams, e l'ingegner Fiorio nominato Direttore sportivo.

Si teme praticamente solo McLaren per il suo dieci cilindri Honda, dato che tutte le Altre (ad eccezione di Renault) rispolverano adattamenti del Ford Cosworth con poche possibilità di successo.

Ma Honda ha già ben assimilato la geometria dei dieci cilindri che, ovviamente, presenta vantaggi sul plurifrazionato Ferrari soprattutto in fatto di peso e di economia generale (consumi carburante, superficie dei radiatori di raffreddamento ecc.).

Purtroppo per Maranello, il successo di Mansell in Brasile si dimostra un "fuoco di paglia" e per ritrovare una "Rossa" a punti occorre aspettare il secondo posto, ancora dell'Inglese, in Francia (settimo appuntamento stagionale), mentre in Casa McLaren sembra ripetersi il brillante ritornello dell’ ‘88, con Prost molto regolare e Senna, brillante a sprazzi, ad alternarsi nelle vittorie (Canada, Francia, Gran Bretagna, Monza al Francese; San Marino, Monaco, Messico, Belgio, Spagna al Brasiliano).

Prost però può vantare ben sei secondi posti (Brasile, San Marino, Monaco, Germania, Belgio e Portogallo) situazione che lo pone saldamente in testa rispetto al Compagno rivale.

A colorire un po’ la Stagione, pensano i giornalisti che innescano la solita sterile polemica sul "fattaccio" giapponese (penultimo appuntamento stagionale) che vede Senna e Prost in collisione fra loro finire a prati.

Mentre il Francese ritorna sconsolato ed a piedi ai box , il Brasiliano si fa spingere dai Commissari, viene riacceso motore e va a vincere... una squalifica, col buon Nannini a ringraziare per la vittoria così trovata.

Effettivamente è un periodo di "ruotate" e di trabocchetti fra Compagni di Team, ma non vorremmo sottolineare troppo la cosa, dato che il Mondo dei Motori ha sempre visto rivalità al limite (quando non oltre) del regolamento e quindi "nulla di nuovo sotto il sole".

McLaren pertanto ancora "super vincente" pure nei Costruttori ove doppia Williams Renault ed " umilia" Ferrari e le Altre.

Fra i vincitori delle "briciole" stagionali ricordiamo, oltre al citato Nannini in Giappone, Boutsen in Canada ed Australia, Mansell che ripete il Brasile in Ungheria e Berger in Portogallo: per gli Altri del Circus "buio profondo".

La fine della stagione è comunque teatro di polemiche, poiché, prima del fatto di Suzuka che, ripetiamo, è stato troppo amplificato all'epoca, Prost, all’ indomani della vittoria ottenuta a Monza, dimostra l'intenzione di trasferirsi in Ferrari, scatenando di conseguenza le ire di Ronald Dennis che si sente palesemente tradito dal comportamento del suo Asso francese.

Come accade però nei "tradimenti" (compresi quelli in "amore") il tempo cicatrizza velocemente le ferite ed in una Casa McLaren avranno anche modo di " ridacchiare" sull'episodio nelle stagioni successive e vedremo perché......” ( continua )

Tutto McLaren - L'angolo del Professor - Menu

E-mail

“ Quei temerari a ruote scoperte “ - ( Formula Uno in pillole )