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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

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GP della Malesia 2015

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E venne il “D” day di Ferrari, dopo infinite attese e, soprattutto, di un penosa stagione 2014.

Vettel vince con la solita grinta, determinazione, coraggio ed impronta di campione: onore al merito, ma tutto ciò grazie all'immenso passo avanti compiuto a Maranello.

La F.1 attuale deve contare non tanto su un motore “monstre” come nei tempi andati, quanto, in seguito a lacci e laccioli partoriti da menti diaboliche, su un progetto macchina affidabile e leggero.

I cavalli a disposizione sono quelli che sono, gli standard inesorabili, il regime di giri da vettura GT, la propulsione un garbuglio tra motore endotermico ed elettrico con recupero dal turbocompressore e quant'altro.

Si tratta di un complicato gioco di ingegneria meccanica, elettrotecnica, elettronica, aerodinamica e termica: il tutto condensato ed allocato in una vettura in fibroresina, leggerissima e fragile con un cablaggio di cavi da centrale elettronica e, soprattutto, soggetta a tutte le sollecitazioni possibili data la velocità e le accelerazioni positive e negative.

Gli pneumatici, anche loro standardizzati, non consentono ulteriori opzioni se non quelle eguali per tutti, per cui la vettura ed il pilota sono altrettanto condizionati da tali specifiche.

Ferrari , a tempi di record, è riuscita a colmare un gap che sembrava enorme ( e forse lo era ) più velocemente di Red Bull e Williams, solo per citare i Team più in vista, tanto da porsi attualmente come l'unico vero antagonista plausibile del colosso Mercedes.

McLaren/Honda appare in un anno che può sembrare “sabbatico” tanto lontana l'impressione di una qualsiasi possibilità in fatto di competizione, non solo, ma anche di affidamento.

Diamo loro il tempo di studiare, evidentemente l'inverno è risultato insufficiente.

Come promesso, continuo la breve storia della F.1 laddove ci eravamo lasciati lo scorso anno.

Buon divertimento, dal vostro Fabrizio Pasquali

“ E venne il tempo di Niki Lauda: così potrebbe degnamente definirsi non solo il 1975, di cui di seguito ci occuperemo, ma sicuramente anche un momento storico della F.1.

Sì, perché quel “ biondino “ austriaco finito in Ferrari al seguito di Clay Regazzoni, quello che tanto aveva ben figurato nel ’74 finendo quarto nella Classifica piloti con due vittorie e tre secondi posti, si dimostrerà un vero protagonista dell’automobilismo sportivo, degno dell’iride già dal terzo anno di gare.

Ma vediamo come sono andate le cose più da vicino.

La stagione agonistica, che presenta ben 16 G.P. in calendario, prevede la solita divisione in due parti, con il punteggio a scarto: valgono i migliori sette risultati nella prima frazione e sei nella seconda, sì da scartare, mal che vada, due piazzamenti in tutto il Campionato. Viene inoltre introdotta la regola dell’attribuzione del punteggio pieno solo a quei G.P. percorsi almeno per il 75% del previsto.

Pochi movimenti nei Team, mentre va ricordato l’esordio in March-Ford di Lella Lombardi, la seconda donna a tempo pieno in F.1 dopo la mitica Defilippis: condurrà una stagione dignitosa andando anche a punti col sesto posto guadagnato nel G.P. di Spagna.

Inizio difficile per Ferrari, ancora con la 312 B 3 che paga dazio in Argentina e Brasile, mentre Fittipaldi sembra volare con la sua McLaren-Ford.

A Maranello si decide quindi di anticipare il debutto della nuovissima 312 T spinta da uno splendido 12 cilindri “ a sogliola “ accreditato di ben 500 Hp.

Purtroppo l’ esordio è in Sud Africa a quasi duemila metri di altitudine, situazione non favorevole per i motori plurifrazionati, da cui una rottura per Regazzoni ed un modesto quinto posto per Lauda.

Ma dal rientro in Europa ( G.P. di Spagna ) in poi, la musica cambia ed a Barcellona le “Rosse di Maranello” partono entrambe in prima fila.

Avvio bruciante e….carambola alla prima curva: fuori gioco entrambi i piloti.

Ma la malasorte della Ferrari è solo un assaggio di quella tragedia che accadrà nella stessa gara: al ventottesimo giro Stommelen su Lola esce di pista provocando la morte di quattro persone e l’interruzione della gara.

E’ anche questo un preludio di quanto accadrà in questa annata purtroppo caratterizzata da gravissimi e talvolta fatali incidenti.

Donohue perirà in Austria a seguito del tremendo trauma subito durante le prove libere precedenti il G.P. e, verso la fine della stagione agonistica, cadrà l’aereo che trasportava in Inghilterra Graham Hill e Tony Brise.

Ritornando alle gare, dopo la rovinosa esperienza spagnola il sole splenderà a Monaco a segnare l’inizio di una serie eccezionale di successi per l’accoppiata Lauda/Ferrari. Niki vincerà infatti anche in Belgio, Svezia e Francia classificandosi secondo in Olanda dietro ad Hunt.

Ancora una vittoria negli U.S.A. ( a titolo iridato già acquisito) come coronamento di una stagione fantastica grazie anche ai podi di Monza e del Nűrburgring.

Regazzoni vince solo il G.P d’Italia, ma grazie ai podi in Svezia ed Olanda , nonché ai punti racimolati nella prima fase della stagione, darà il suo contributo a far trionfare Ferrari anche nella speciale Classifica Costruttori dopo ben undici anni di digiuno."

continua....

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