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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

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GP d'Austria 2015

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Ennesima doppietta Mercedes ( e come poteva essere diversamente ) sul bel circuito di Zeltweg in una giornata assolutamente normale, data la situazione attuale, del “circus” 2015.

Una partenza bruciante di Rosberg ha determinato il risultato, anche per il successivo svarione di Hamilton nella pit lane ( al cambio gomme ) che gli è costato penalità in secondi da pagare.

Un altro fattaccio ( dovuto a che cosa rimane misterioso ) quello al primo giro con Raikkonen ed Alonso a spiattellarsi contro le recinzioni come dilettanti allo sbaraglio: safety car per molti giri e poi a ripartire come prima.

Terza pecca della giornata, in casa Ferrari, ove un dado della posteriore sinistra non si avvita ed addio al podio per Vettel: Massa ghigna e, forte di una passabile e veloce Williams, sentitamente ringrazia i meccanici di Maranello che bene ha conosciuto personalmente.

Come diceva un mio antico collega di insegnamento, “tutto il resto è poesia” nel senso che si potrebbero passare ore a disquisire sulla gara odierna, ma si parlerebbe solo di aria fritta, o del sesso degli angeli.

Mercedes è già al 2016, Ferrari insegue dignitosamente il secondo posto Costruttori, come Williams il terzo, per gli altri la spartizione di briciole per la sopravvivenza.

McLaren rimane inguardabile con lo stesso Button costretto al ritiro dopo pochi giri: i motivi manco si cercano e soprattutto non appare un minimo progresso atto a fare sperare almeno in un finale di stagione meno penoso.

Consoliamoci con i ricordi del passato.....correva l'anno 1981.

“ (1981)...........Oggi a te domani a me, ovvero anche nello sport dei motori si trova quell'equa spartizione della legge dei grandi numeri.

Quel Piquet su Brabham-Ford, brutalmente mandato " a campi " da Jones nel 1980, avrà modo di rifarsi nell’ 81 con gli interessi, dato che il modo con cui arriverà al titolo diverrà uno dei tanti "tormentoni" dei "fans" della Formula Uno.

Al via stagionale non troviamo più Jody Scheckter, ritiratosi dal mondo agonistico; Ferrari lo sostituisce con Didier Pironi.

Michele Alboreto, al suo debutto in F. 1, è scelto da un Team di fama, la Tyrrel motorizzata Ford-Cosworth.

Riccardo Patrese (che conquisterà nel corso degli anni il record, praticamente imbattibile, di ben 256 presenze in altrettanti Gran Premi) è alla Arrows-Ford assieme all'italo-austriaco Siegfred Stohr, oggi noto opinionista sportivo.

Ma i Team in lotta per l'iride hanno altri nomi: si ripropongono infatti Williams con la coppia Jones e Reutemann e Brabham guidata dall'ottimo Piquet che mette in campo tutta la sua sete di rivincita.

Doppietta Williams in apertura a West Usa col Brasiliano al terzo posto; doppietta che si ripete in Brasile, ma con il giallo di Reutemann che, non obbedendo agli ordini della Scuderia, chiude primo su Jones e Patrese, dando così il via a quel duello casalingo che di fatto favorirà l'avversario più temibile.

Lo "score" della stagione vede infatti i due della Williams in lotta fra loro, ma, a distanza di anni, va detto che sicuramente Piquet ha dimostrato quella continuità che, al di là della competizione intestina, ha pagato, anche prescindendo da questa.

Nelson vince infatti in Argentina, San Marino e Germania; è secondo in Olanda, terzo in West Usa, Francia ed Austria, nonché a punti anche a Monza Canada ed East Usa.

È pur vero che alla fine precede di un solo punto Reutemann, ma è altrettanto vero che Jones ha dimostrato nel corso dell'anno parecchie battute vuoto e le sue vittorie a Long Beach ed a Las Vegas non lo porteranno oltre il terzo posto.

Ciò a sfatare la polemica del tempo che colpevolizzava Reutemann per non aver obbedito agli ordini di Williams di cedere il passo alla prima guida.

L'ottimo Franck dovrà per l’appunto ricredersi nel corso dell'anno in forza delle prestazioni più che brillanti del suo Pilota argentino: ben sette volte sul podio, con vittorie in Brasile, Belgio e le seconde piazze in West Usa, Argentina e Gran Bretagna.

Da sfatare pure la polemica dell'ultimo Gran premio stagionale (andato a Jones) che avrebbe tolto l'iride al Compagno di scuderia. Le cose andarono diversamente in quanto Alan ebbe sì il via da Williams per conquistare la vittoria, ma quando Reutemann era già fuori dai punti e senza alcuna "chance" di miglioramento.

Fra le polemiche dell'anno va ricordata quella della sicurezza in genere a maggior protezione degli addetti alle gare, con particolare riferimento ai meccanici in pista ed ai box.

La giusta rivendicazione nasce come conseguenza della morte di un valido tecnico dell'Osella, Giovanni Amodio, investito durante le prove in Belgio da Reutemann nonché dal ferimento di David Lucket, pure in Belgio, centrato questa volta da Stohr.

Spartizione dei titoli quindi fra Brabham, che conquisterà i “Piloti”, e Williams nettamente vincente nei “Costruttori”.

Ferrari invece sempre più in ombra malgrado gli acuti di Villeneuve, che vincendo a Montecarlo ed in Spagna, finendo terzo in Canada, esalta soprattutto la stampa ed i fans di Maranello per le sue spericolate prove di coraggio a ravvivare lo spettacolo del Circus ed il cuore di Enzo Ferrari.

Il Pilota canadese raccoglie per la verità anche una buona dose di critiche da molti giornalisti, specialisti del settore, che vedono nella sua guida spettacolare una sorta di pericolo incombente per sé e per gli altri; ma questo non sembra affatto infastidire Maranello e lo stesso Ferrari ricorderà Villeneuve come il pilota più amato assieme a Tazio Nuvolari.

Dato il tempo trascorso, lasciamo che ognuno resti con la propria opinione personalmente riconoscendo tante doti di coraggio al biondo Gilles, ma anche un certo eccesso che non sempre abbiamo condiviso allora come ora........” ( continua )

Fabrizio Pasquali

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