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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

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GP del Belgio 2015

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“Mamma mia che impressione” avrà pensato Vettel sentendosi esplodere lo pneumatico posteriore destro in un punto di Spa (Belgio) in cui la velocità è nell'ordine dei trecento orari, come altrettanto grave pericolo quello scampato da Grosjean che lo tallonava, ma la F.1, tecnologica o meno, è anche questo: velocità significa rischio ed imprevisto.

Si discuterà all'infinito se Pirelli non potesse prevedere uno stress di tale gravità; tra accusati ed accusatori si dirà che l'usura era eccessiva ( colpa quindi della decisione Ferrari di portare sino alla fine quel set di gomme ), mentre, dall'altra parte, si opporrà la tesi che uno pneumatico dovrebbe presentare sintomi di cedimento prima di esplodere e, come al solito, non succederà nulla, dato che “in dubio, pro reo “ senza per altro conoscere chi sarebbe il tale.

Ciò premesso, Mercedes, sul circuito più tecnico e spettacolare dell'anno, ha chiarito a tutti ( qualora vi fossero ancora dubbi in circolazione ) che le sue vetture, l'una per l'altra, con i propri piloti, sono in grado di rifilare un secondo a giro all'intero mazzo di inseguitori e....tutto il resto è poesia...

Ferrari, dopo le prove deludenti di sabato, sembra ancora la seconda forza del Campionato 2015, ma Lotus e Red Bull si contendono con pari merito la palma degli inseguitori.

Oggi entrambi i Team hanno fatto meglio di Maranello con la strategia Red Bull vincente in queste ultime gare, specie per i risultati ottenuto verso la fine delle stesse.

Il solito “De profundis “ in casa McLaren in cui si viaggiava a velocità di crociera lasciando che tutti gli altri , ad eccezione della Manor Russia ( udite, udite... ) , sfilassero come frecce a sorpassare i taxi britannici ( “ O tempora, o mores “ ) proprio sul circuito che aveva visto il più bel sorpasso nella storia della F.1, quello di un certo Hakkinen ai danni di Schumacher : ma sembra passato un secolo da allora.

Arrivederci a Monza tra due settimane: nell'attesa ripassata la storia, a voi il 1984.

Fabrizio Pasquali

….. ( 1984 ).....Evidentemente Ferrari e Renault avevano mal digerito gli effetti del '83, soprattutto quelli legati al "carburante in commercio", ma anche in cuor loro capito che i giochi di scuderia fanno parte di una realtà (piaccia o meno) che nell'automobilismo, ed in generale negli sport, va presa per quello che è.

Comunque la nuova stagione si apre in segno del riscatto o della rivincita delle "Europee" contro i trabocchetti d'oltremanica: ma, come avviene quando le aspettative sono rivolte tutte in un certo senso, gli eventi riserveranno sviluppi del tutto diversi.

Andiamo per ordine.

Ferrari non vuole i "i Galletti francesi" a litigarsi ogni Gran Premio e sostituisce Tambay con la giovane promessa Alboreto; Renault si prende il Francese dopo che Prost è passato in McLaren affiancando Lauda; Brabham conferma il campione del mondo in carica Piquet, mentre sostituisce Patrese (all'Alfa Romeo) col giovane Teo Fabi.

La stagione vede l'esordio in Formula Uno di Ayrton Senna con un Team minore (Toleman Hart) che gli consentirà comunque di farsi ammirare salendo sul podio in Gran Bretagna e Portogallo malgrado un mezzo a disposizione scarsamente competitivo.

La stagione inizialmente sembra ripercorrere i binari della precedente indossando però un'altra livrea, dato che Lauda e Prost iniziano a spartirsi le vittorie ( Sud Africa e Brasile), ma la vettura che possiedono dimostrerà tante e tali doti da consentire gloria ad entrambi e, di fatto, "ammazzare" progressivamente il Campionato per manifesta superiorità tecnica.

Il propulsore della McLaren infatti, il Tag Porsche ( 6 cilindri a V di 80 gradi) è straordinariamente innovativo perché ha colpito nel segno tutti punti deboli del turbo, rimediando agli stessi e sfruttandone peraltro le enormi potenzialità. Due le caratteristiche di questo eccezionale motore: la drastica riduzione della corsa (mantenendo un notevole alesaggio che consente al motore di "respirare" meglio) e la parzializzazione del compressore: non più unico, ma sostituito con due elementi eguali fra loro e ben più piccoli (turbo compressori KKK con iniezione elettronica Bosch).

Si ottiene in tal modo una relativamente bassa velocità lineare dello stantuffo ed una minore inerzia dell'apparato compressore grazie alle due turbine ben più piccole e quindi più veloci nella risposta. Ricordiamo come la stampa del tempo proponessee varie congetture in merito alle continue rotture dei motori Ferrari e Renault: oggi, alla luce degli studi degli anni '90 sui motori ad alta potenza specifica, comprendiamo facilmente come, per le ragioni sopra citate, il propulsore Porsche potesse avere "a buon mercato" quella "cavalleria" che veniva ottenuta dai concorrenti solo "spremendo" il loro materiale al limite della rottura.

La classifica Costruttori, che vede McLaren vincere con 143,5 punti su Ferrari (57,5) e Lotus Renault (47), la dice lunga sulla notevole differenza del motore Porsche rispetto agli altri del lotto. Lo "score" è pure lampante ed impietoso: Lauda (iridato per mezzo punto su Prost) vince in Sud Africa, Francia, Gran Bretagna, Austria e Monza; Prost invece in Brasile, Imola, Monaco, Germania, Olanda, al Nürburgring e Portogallo.

Fra le polemiche del tempo ricordiamo la principale, quella che sosteneva la tesi di Prost sconfitto per il caso di Monaco.

Ricordiamo il fatto: la gara viene interrotta (con il conseguente punteggio dimezzato) per una pioggia torrenziale per decisione di Jackie Ickx (all'epoca direttore di corsa). Si accusò il Belga di arbitrarietà allo scopo di favorire proprio il Pilota francese ai danni di Ayrton Senna che stava rinvenendo fortissimo su di lui e che si lamenterà pesantemente a fine gara per tale interruzione.

A distanza di vent'anni possiamo sorridere su tutta la vicenda semplicemente evidenziando che Montecarlo è solo la sesta (su 16) tappa del Circus e che Prost invece accuserà pesanti battute a vuoto proprio nella seconda parte della stagione, quando invece Lauda non perderà un colpo collezionando punti pesanti con quattro secondi posti a Dallas, Germania, Olanda e Portogallo. Oltre a dimostrare le grandi doti del giovane Senna sul bagnato di Montecarlo, la stagione evidenzia i successi di Alboreto in Belgio, Piquet a Detroit ed in Gran Bretagna, nonché di Rosberg a Dallas: spiccioli di Gloria per due ex campioni del mondo.... ( continua )

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