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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

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GP di Russia 2015

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Secondo anno del Circus nell'autodromo di Sochi, manufatto in parte stradale ed in parte appositamente costruito per le gare automobilistiche.

Sinceramente il tracciato non mi piace, anche per alcune soluzioni di curve, a mio avviso, scarsamente tecniche, quasi il progettista non fosse stato uno specialista di opere per tali competizioni.

Non a caso gravi incidenti, in prova ed in gara, ( per fortuna senza rilevanza fisica per i piloti ) e due safety car, come spesso accade nei circuiti cittadini, ed è male.

Mercedes va all'ennesimo trionfo con Hamilton che gestisce la gara a suo piacere, mentre lo sfortunatissimo Rosberg resta appiedato per le solite noie tecniche che sembrano bersagliarlo più del collega.

Ferrari , come al solito eterna seconda, col driver suo migliore, Vettel; mentre Raikkonen, tra alti e bassi, va a creare un incidente da ritiro per l'avversario e grave penalizzazione per sé: complimenti, Kimi.

L'ordine d'arrivo, col terzo posto del bravissimo Perez, conferma ancora una volta la superiorità delle motorizzate Mercedes ( Ferrari a parte ) e la cronica figuraccia di McLaren ultima ( tra i team con punti ) nella speciale classifica Costruttori, proprio oggi aritmeticamente assegnata a Mercedes, malgrado il citato ritiro di Rosberg.

Honda dovrà lavorare moltissimo per arrivare l'anno prossimo alla presentazione di una vettura almeno all'altezza del marchio prestigioso inglese cui fornisce i propulsori.

Salvo catastrofici imprevisti anche quest'anno la lotta per i piloti non dovrebbe avere storia, se non per la seconda piazza tra Vettel e Rosberg: staremo a vedere , già tra due settimane nel Texas.

Continua la storia della F.1.....correva l'anno 1988.

Arrivederci negli U.S.A. dal vostro Fabrizio Pasquali

…......( 1988 ).....La “Rivoluzione inglese” potrebbe essere il titolo della stagione ‘88 (l'ultima del periodo caratterizzato dai turbocompressori) per gli stravolgimenti presenti nei Team anglosassoni.

A far da " Asso pigliatutto" è Ronald Dennis, Patron della McLaren, che, in un sol colpo, si aggiudica i motori Honda, lasciando a piedi Williams (Porsche infatti esce dalla scena della Formula Uno per dedicarsi più compiutamente alle vetture da Turismo e da competizione stradale) riuscendo nel contempo nell’impresa di far suo Senna da affiancare a Prost. Nasce così un Team “ammazzasette" sia per tecnologia che per la caratura di piloti.

Williams, abbandonato anche da Piquet che sostituisce Senna alla Lotus (ora motorizzata Honda), sprofonda di fatto in una grave crisi che lo porterà ad abbandonare anticipatamente il propulsore turbo per il fornitore Judd che, per altro, produce motori aspirati. Nel tentativo di colmare almeno parzialmente il " gap" iniziale, ingaggia l'esperto Patrese ad affiancare il fedelissimo Nigel Mansell.

La stagione è funestato dalla scomparsa avvenuta in silenzio, alla vigilia di Ferragosto, del “Grande Vecchio” della Formula Uno, quell’Enzo Ferrari che tutta una vita ha dedicato al mondo dei motori da competizione e che il mondo intero gli deve somma gratitudine per i frutti di una eterna linfa generatrice cui tutti hanno attinto e che tutti hanno profondamente stimato.

La tradizione di Maranello rimane comunque profondamente radicata e portata avanti con tenacia e mezzi da Luca Cordero di Montezemolo cui spetta l’onore e l’onere di ereditare l'avventura iniziata un tempo lontano dall'indimenticabile "Drake".

Tornando alle vicende della stagione agonistica, possiamo brevemente affermare che, se gli anni precedenti ci hanno tenuto nell'incertezza fino alla fine della stagione, mai come questo 1988 sarà privo di emozioni relative al Team vincitore.

Ma, trattandosi di McLaren, come tutte (o quasi) le Case inglesi per tradizione lascia liberi i propri "drivers" di contendere fino all'ultimo la vittoria anche al compagno di scuderia.

Ronald Dennis dimostra però qualcosa di più, o meglio, di diverso nella sete di vittoria, dato che aspira ad un record assoluto: una propria vettura prima in tutti i 16 Gran premi della stagione.

Il destino ha voluto invece che, proprio nella Sede del " Nemico di sempre", Monza, le Rosse di Maranello piazzassero una doppietta beffarda ai danni di Senna e Prost.

I fatti andarono così: le prove, assolutamente in linea con le attese, confermano la superiorità McLaren che pertanto parte in "pole" con entrambi i piloti. Ma, fatto unico in tutta la stagione, Prost rompe a due terzi di gara. Senna è comunque saldamente al comando ed amministra il vantaggio su Alboreto e Berger.

Passano i giri ed inizia una preoccupante marcia di avvicinamento dei due Ferraristi, mentre Senna (sì proprio lui ! ), si agita, sente la

pressione degli inseguitori ed all'ultimo giro, in fase di doppiaggio, tocca Schlesser e finisce la gara a prati.

Mai beffa più grande poteva essere congegnata e, con un po' di fantasia, potremmo anche intravedere fra le nuvole un sorriso aprirsi nell’Olimpo dei motori, un’immagine che assume via via i contorni di Enzo Ferrari, lassù a compatire le piccole lotte di noi poveri mortali.

Resta comunque questa una stagione irripetibile che ci richiama l'antica superiorità di Alfa Romeo, Ferrari e Mercedes agli albori della Formula Uno, quando agli spettatori pareva di assistere ad un, per altro non meno avvincente, Campionato monomarca.

Prost (cui vanno i Gran Premi di Brasile, Monaco, Messico, Francia, Portogallo, Spagna ed Australia), pur vincendo meno di Senna (primo ad Imola, Canada, Detroit, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Giappone) avrà alla fine più punti in classifica, ma ne dovrà scartare, valendo, per regolamento, le migliori 11 prestazioni, per cui il titolo mondiale spetta al Brasiliano e sarà solo il primo della serie.

Nella Classifica Costruttori i 199 punti della McLaren umiliano la Concorrenza, dato che Ferrari (seconda) si fermerà a soli 65................( continua )

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