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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2015

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GP della Cina 2015

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E' già stato scritto che oggi in Cina ha vinto il pilota migliore sul mezzo migliore: personalmente non sono portato a queste affermazioni in vero troppo drastiche e certificanti, dato che il mezzo condiziona oltremodo l'abilità; resta il fatto che Mercedes, con qualche ritocco, è stata in grado di dimostrarsi superiore alle altre e, di conseguenza, ha vinto, col più veloce tra i due suoi piloti.

Rosberg ha cercato di colmare il gap, ma a dispetto dell'usura degli pneumatici, da cui un ridimensionamento del giudizio su questo pur valido driver.

Ferrari comunque si dimostra avere saldamente acquisito competitività per lo meno da seconda forza e la differenza da Mercedes è tale che in ogni gara può essere colmata da situazioni contingenti.

Vettel è una realtà pluricertificata ed attualmente pare il miglior pilota per le Rosse di Maranello, mentre Raikkonen si conferma ancora una volta un'ottima spalla.

Williams viene dopo e si dovrà attendere il rientro in Europa per saggiare il vero potenziale di questo storico prestigioso Team.

Da sottolineare come sempre l'ottima preparazione dei giovanissimi piloti che, per tradizione, vengono relegati ad inizio carriera nei team inferiori rischiando così la faccia e non solo, ma sappiamo che questa è regola della vita.

McLaren finisce una gara, naturalmente al penultimo posto, ma la “rivoluzione copernicana” del 2015 sembra destinata a portare qualche frutto che, se verrà, non potrà che maturare per altro solo a fine stagione.

Tra una settimana si correrà ancora, ma per ora la situazione sembra essere cristallizzata come descritto.

Continuate a leggere la storia della F.1 con uno sguardo sul 1976: buon divertimento a tutti.

“ ...Sull'onda del successo delle Rosse inizia il 1976 ( l’anno caratterizzato tecnicamente dalla messa al bando, per regolamento, dei cosiddetti “ periscopi “, vale a dire le prese d’aria collocate sopra la testa del pilota ) con un Lauda “pigliatutto“, vincitore di ben cinque G.P. sui primi nove ( Brasile, Sud Africa, Belgio, Montecarlo e G.Bretagna ) a cui vanno aggiunti i podi conquistati in West U.S.A., Spagna e Svezia.

A questo punto della stagione il pilota austriaco vanta il doppio dei punti di Hunt ( McLaren-Ford M 23 ), il primo degli inseguitori, che ha sostituito Fittipaldi avventuratosi in una personale, quanto improbabile , squadra tutta brasiliana, quella Copersucar che si dimostrerà drammaticamente priva di qualche competitività.

Lauda, oltre a dimostrarsi bravissimo in gara, è anche stoicamente tenace dato che gareggia in un paio di G.P. con qualche costola fratturata, conseguenza di un banale quanto doloroso incidente in campagna.

Ma ben altre sofferenze attenderanno il valoroso pilota e proprio nella medesima stagione: al secondo giro del Nűrburgring ( ricordiamo che all'epoca era un percorso di oltre venti chilometri assai tormentato e difficile ) picchierà contro uno spuntone di roccia; la vettura va in fiamme, mentre altri colleghi si fermano per dare soccorso al pilota svenuto nell'abitacolo.

Tutto il mondo trema paventando una sorte simile a quella di Lorenzo Bandini il cui ricordo è ancora vivo nella mente di ogni sportivo.

Passano i giorni e si accende prima un filo di speranza e poi, quasi un miracolo, Lauda comincia ad alzarsi e prendere vigore, è salvo. Ma ciò che appare ancora più fantastico è il fatto che, a circa quaranta giorni dallo spaventoso rogo, Niki esprime già la volontà di gareggiare: incredibile.

A Monza è già in pista, davanti ad un pubblico incredulo prima, in delirio poi. Sarà quarto dopo un G.P. sofferto anche e soprattutto per le condizioni fisiche assolutamente precarie.

Le gare rimanenti sono per lui un Calvario e, fra sofferenze inaudite, arriva all'ultimo G.P. ( Giappone ) ancora primo con tre punti su Hunt.

A questo punto sembra che la fortuna gli tenda finalmente una mano: il giorno della gara la pista è invasa da un violentissimo acquazzone che la rende impraticabile. Breve riunione fra i piloti che decidono di percorrere un paio di giri e ritornare ai box a dimostrazione delle impossibili condizioni climatiche. Lauda tiene fede all'impegno e rientra assieme ad altri, ma il rivale diretto, Hunt, prosegue accampando il motivo di una parziale schiarita. Alla fine è terzo, posizione che gli consente di scavalcare di un punto Lauda e divenire Campione del Mondo.

E’ stato scritto sull'episodio….”….Hunt è Campione del mondo…..Lauda è il Campione della coerenza”......... ( continua )

Fabrizio Pasquali

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