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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2011

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GP del Brasile 2011

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Con l'ultimo appuntamento, da tempo fissato sul circuito brasiliano di Interlagos, si conclude la densa serie di prove di questa lunga stagione motoristica in F.1.

Di fatto le carte erano già state scoperte prima, i vincitori noti, ma la gara odierna ha comunque presentato un certo fascino, quando addirittura qualche momento di intensità agonistica.

Forse un po' scontato lo scambio in testa, tale da consentire al fido Webber di vincere anche lui una coppa, nonché di guadagnare il terzo gradino nella classifica piloti, non lo era altrettanto la splendida prestazione di Button che si conferma così a pieno titolo il secondo pilota dopo il "mostro" Vettel.

Ciò che mi ha impressionato particolarmente, nella stagione agonistica appena conclusa, sono stati proprio i finali del pilota inglese, tanto da farmi correre, a ritroso nel tempo, alla ricerca dei grandi "regolaristi", personaggi spesso non sufficientemente valutati nelle discipline sportive in genere, ma veri esempi di quella classe che non tramonta facilmente.

Button non commette quasi mai sciocchezze, forse è un po' lento all'avvio, ma sicuro ed esente in genere da quegli errori madornali che hanno caratterizzato la carriera proprio di grandi campioni, geni e sregolatezza.

Le botte tra Hamilton e Massa di quest'anno, di Alonso ed ancora Hamilton in McLaren, senza ricorrere allo Schumi giovane ed alla sua troppo spesso manifestata arroganza, fanno parte del colore del "Circus", ma non possono essere considerate prove esaltanti di agone sportivo.

Jenson Button ha dimostrato quest'anno che, pur non possedendo una vettura eccezionale, si può fare di necessità virtù e sulla distanza è apparso come il pilota più affidabile, confermando che il titolo iridato era veramente guadagnato ed, in quell'anno, lui non è stato un "campione per caso".

Per il titolo, Vettel, dal canto suo, ha strapazzato l'intero mazzo a dimostrare che la ridicola corsa su Webber, che aveva portato a Ferrari un pugno di mosche, era stata il frutto di una decisione anche psicologicamente errata, dato che il vero grande, in grado cioè di tirare fuori dal cappello il coniglio bianco, veniva dalla Germania e non dall'Australia.

Alonso quest'anno ha fatto il possibile, onore ad un campione due volte mondiale, ma Ferrari deve compensare un gap non indifferente, soprattutto in vista di stagioni future ove la funzione degli pneumatici sembra assumere connotazioni tecniche decisive.

Ci sentiamo durante l'inverno per le novità tecniche.

A tutti un grande augurio per le prossime Festività.

Fabrizio Pasquali

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