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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2011

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GP d'Europa 2011

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Ricordo, moltissimi anni fa, che mio padre mi portava a casa il "Corriere della sera" e lo conservava perchè ne leggessi articoli, allora di vero carattere letterario.

Avrò frequentato le Scuole Medie, quando venni attirato da un brillante editoriale di Giovanni Mosca, il padre di tre validi giornalisti e scrittori a loro volta, dal curioso titolo: " Barbe inutili".

Mosca alludeva al fatto che " L'onor del mento ", come con una certa pompa veniva definita allora la barba, dovesse essere accompagnato da una certa logica e corrispondenza anche concettuale: in altre parole per uno sciocco era inutile portarla in quanto semplice manifestazione di produzione pilifera e nulla più.

Magari se si fosse alluso a quelle di Garibaldi, Mazzini, Cavour o Carducci il discorso sarebbe stato diverso.

Questo pensavo mentre, a suon di caffè, cercavo di sopportare sino alla fine il G. P. d'Europa nella cornice di Valencia, splendida città spagnola da visitare per altro in circostanze ben diverse.

Non molti anni fa si pensò di creare qui, nel vecchio porto, un circuito cittadino alla Montreal con uno squallido risultato sotto il profilo tecnico: si tratta di un disegno per chi può conoscere tutto ad eccezione della F.1.

Per essere cittadino non ha cordoli d'aggredire e quindi non testa le sospensioni, ha chicane troppo secche del tipo "frena e riparti", non vi sono segmenti particolarmente soggetti a verifiche aerodinamiche, nè a particolari sforzi torsionali a saggiare il telaio: test inutile, gara inutile, nessun ritirato, tanti cambi gomme per le frenate e per le mescole che Pirelli ha pensato autodistruggentesi, quindi di durata limitatatissima.

Lo step obbligatorio con pneumatici di altra mescola è l'inutile passerella di un regolamento privo di qualsiasi valenza tecnica, frutto solo di preoccupazioni che prescindono dal concetto creatore della F.1.

Il nome di questa si basa sul fatto che l'intera industria automobilistica mondiale abbia in tale serie agonistica un laboratorio semovente in grado di testare quanto studiato e sperimentato prima delle competizioni.

Se un cervellotico regolamento, per lo più soggetto a variabili in corsa, con cambiamenti anche importanti tra una gara e l'altra ( vedasi la storia delle mappature eguali in prova ed in gara ) scombina ulteriormente il frutto di mesi o di anni di studi, con vincoli anche su pneumatici, consumi di carburante, emissione e convogliamento di gas di scarico e via con siffatte amenità, l'aspetto scientifico tecnologico che ha informato generazioni di studiosi rischia di andare veramente alle ortiche.

Malgrado ciò Red Bull resiste, Ferrari è da rivedere in altri circuiti, McLaren pure, magari con mappature più brillanti nei tracciati a forte dinamica di accelerazione: in altre parole, non si possono concepire tali partenze con Team in lotta per i podi.

Ci vediamo in Inghilterra,

Fabrizio Pasquali

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