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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2013

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GP di Abu Dhabi 2013

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E' andata bene ad Alonso e Ferrari per quella uscita dai box decisamente al limite ( a mio avviso anche oltre ) del Regolamento di F.1 ed anche per i disturbi che ha accusato a causa delle accelerazioni positive o negative che hanno messo a dura prova il suo fisico.

Mi pare opportuno sottolineare, infatti, quanto un pilota di F. 1 ( ma più in generale anche di tutte le vetture a ruote scoperte ) sia soggetto ad uno stress psico-fisico difficilmente paragonabile a quello di altre guide nello sport dei motori.

Le vibrazioni derivanti da un mezzo praticamente rasente il suolo e la dissennata presenza di chicane, cordoli ed altre ingerenze stradali simili creano di fatto una trasmissione diretta al corpo, con particolare riferimento alla colonna e quindi al cranio del pilota, di microtraumi fastidiosissimi che, in molti casi, possono penalizzare anche la fibra più resistente, diminuendone di fatto la risposta nervosa e quindi i riflessi.

Ricordo gli arrivi sulle portaerei dei jet, frenati dai famosi cavi elastici: vi è una decelerazione tale che lo stesso pilota può incorrere in qualche attimo di buio totale, con una risposta generale massimamente ridotta.

Le decelerazioni in F. 1 sono mostruose e, malgrado gli accorgimenti di contenimento del pilota, il fisico dello stesso deve essere eccezionalmente allenato per resistere nell'attimo e nel tempo a tali stress.

Per quanto riguarda il Circuito degli Emirati Arabi, al di là di fantastiche cornici avveniristiche, sembra disegnato da un kartista di qualsiasi riviera turistica che nulla ha a che vedere con la F.1, con particolare riferimento alla disgraziata uscita dai box in sottopasso, degna di un garage di supermercato paesano.

Mi fanno un po' pena i piloti di oggi ridotti a correre su piste simili, lontano anni luce dai classici circuiti ( anche di derivazione stradale ) della storica F.1, di cui sono rimasti pochi nomi prestigiosi a dimostrare che nel XXI secolo lo spettacolo deve essere superiore alla tecnica ed alla logica, per cui una gara si fa all'imbrunire e poco importa se pochi disperati vanno ad oltre trecento all'ora col sole negli occhi, tanto c'è il laghetto in mezzo ed i fuochi d'artificio alla fine.

Che dire della gara se non che Mercedes poco alla volta ha rosicchiato il secondo posto Costruttori a Ferrari e che le Rosse, quando spingono, come oggi Alonso, vibrano al punto da impressionare i tecnici come è avvenuto per tutta la stagione in McLaren con una vettura mai aderente al suolo.

E' chiaro che Red Bull con un ottimo Vettel corra sul bigliardo, consumi meno le gomme, sia aderente in ogni punto del circuito e vinca alla grande: Newey sarà maniacale, ma sa come progettare e realizzare vetture con tali caratteristiche, onore al merito.

Ed ora andiamo ad attraversare l'Atlantico per un veloce finale di stagione.

Fra due settimane negli U.S.A.

Fabrizio Pasquali

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“ Quei temerari a ruote scoperte “ - ( Formula Uno in pillole )