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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2013

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GP di Monaco 2013

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Proprio da queste pagine ho sempre criticato la F.1 ambientata nei circuiti cittadini, motivando il dissenso con l’assurdità esistente tra massima velocità e strade non adatte alla stessa.

L’esempio più macroscopico in di tale assunto è costituito dal G.P. di Monaco che ha sempre avuto un’unica rilevanza, per altro poco sportiva, ossia quella del “glamour”.

Detto questo, la gara odierna ha confermato come un outsider possa vincere facilmente senza correre particolari rischi come sarebbe potuto avvenire praticamente in ogni altra gara.

Rosberg e la sua Mercedes, noti velocisti sul giro secco, da cui le numerose pole stagionali, hanno fatto proprio il G.P. pur nella complessità degli avvenimenti.

Molti gli incidenti, per fortuna senza gravi conseguenze per i piloti, che hanno funestato la competizione, comunque ininfluenti tutti sull’ordine d’arrivo che conta, ad eccezione di quello provocato da Raikonnen, forse per la prima volta quest’anno decisamente scorretto, ma pagato con almeno cinque posizioni perse.

Mi pare pretestuosa la polemica innescata da Ferrari e Red Bull sul fatto che Mercedes abbia potuto provare i nuovi pneumatici Pirelli prima di Monaco, dato che il consumo qui è modesto rispetto ai circuiti ordinari per la velocità ridotta e, soprattutto per la mancanza di curve veloci, non considerando tali né il tunnel né l’arrivo, mentre le altre sono le note chicanes e tornantini da percorrere in prima o seconda marcia.

Viene confermata quindi la regola d’oro vigente nel Principato che vede le qualifiche caratterizzanti l’ordine d’arrivo finale.

Ferrari con Alonso avrebbe potuto far meglio ( il campione spagnolo superato anche da Sutil ) come del resto le McLaren assolutamente anonime anche con l’esperto Button.

Red Bull a ringraziare tutti forte di due podi che allargano la forbice su Ferrari, sia nella classifica piloti (Vettel vs/Alonso), che costruttori.

Il prossimo appuntamento a Montreal nel Canada, con un altro classico circuito cittadino, ma più significativo per quanto riguarda il consumo degli pneumatici, oggi unico vero discrimine fra i team in lotta per il mondiale.

Arrivederci nella terra dei laghi e degli orsi,

Fabrizio Pasquali

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