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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2008

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GP del Brasile 2008

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Nemmeno una regia da film thriller avrebbe potuto rendere più emozionante quest’ultimo appuntamento stagionale con la F.1 che si è concluso nel tradizionale Circuito di Interlagos presso S. Paolo del Brasile.

La pioggia, vero elemento imponderabile e così determinante in gare come queste, è intervenuta all’inizio ed alla fine, ma soprattutto la seconda, a classifica apertamente già delineata, ha contribuito a scompaginare quanto avvenuto durante la competizione stessa, provocando brividi a tutti proprio fino alle ultime curve della volata finale in terra carioca.

Hamilton ha vinto sfoderando una prudenza che non gli conoscevamo, ma che sicuramente gli sarà stata imposta pena chissà quali punizioni: i rischi praticamente non ci sono mai stati per lui e sarebbero divenuti di gestione difficile data la sua vettura certamente qui non al top stagionale.

La partenza è stata gestita con la massima attenzione anche se Kovalainen, come del resto durante la stagione agonistica, non si è mai dimostrato minimamente in grado di fornire un gioco di squadra che, soprattutto in un frangente come quello odierno, sarebbe stato veramente auspicabile.

Alla guida di una McLaren nervosa e con un motore alla seconda gara, il Pilota inglese ha saputo mantenere il controllo per tutta la gara oscillando sempre tra la quarta e la quinta posizione, ma con un margine sufficiente per non incappare in grossi guai.

Alla fine, come si poteva pensare, quando a pochi giri dalla bandiera a scacchi la pioggia aveva suggerito a tutti i Team di montare pneumatici intermedi, congelando così di fatto le posizioni acquisite in gara, qualche disperato dell’ultimo momento aveva tentato di mantenersi a galla con le coperture da pista asciutta, cosa, per altro, storicamente anche vantaggiosa (un esempio per tutti: la prima vittoria in F.1 di Barrichello su Ferrari nel 2000 in Germania) tanto da consentire, nella fattispecie a Glock, di strappare il quinto posto a Lewis che lo potrà riconquistare solo poche centinaia di metri prima della fine grazie proprio all’intensità della pioggia tale da costituire, in pochi chilometri, un gap di parecchi secondi per i meno attrezzati all’evento.

Massa quindi a tagliare per primo il traguardo e Campione del Mondo virtuale, ma in lacrime, solo dopo alcuni secondi, quando alla quinta piazza ha veduto l’Inglese al posto del Tedesco.

Hamilton ha quindi riscattato, pur con le sue pecche che dovranno essere sanate con l’età, gli errori macroscopici quanto banali che l’anno scorso gli sono costati vittorie e Titolo mondiale, tanto più valido, questo, in una stagione in cui Ferrari ha dimostrato, specie alla fine, di avere qualcosa in più di McLaren.

Il Team inglese ha pagato per una vettura non sempre perfetta, ma soprattutto per una seconda guida assolutamente insufficiente dato il livello richiesto in tali circostanze.

Titolo mondiale Costruttori meritatamente a Maranello ove Raikkonen, pur nella delusione generale, si è dimostrato più valido di Kovalainen, anche se, considerato che archivia la stagione a pari punti di Kubica, Atene piange, ma Sparta non ride.

Alonso signore, quinto assoluto, ma due volte vittorioso, con una Renault da dimenticare: onore al merito.

Vettel in evidenza fra i giovanissimi: peccato che l’anno venturo gli tocchi per contratto una Red Bull sicuramente meno performante della sua dignitosa Toro Rosso di faentina memoria.

Fra i Team, superbo il terzo posto della BMW, a conferma della crescita tecnologica della Casa Bavarese anche nella massima formula automobilistica.

Grandi innovazioni ci attendono nel 2009, ma di queste mi premurerò di darvene notizie e commento durante la lunga pausa invernale.

Un abbraccio a Voi appassionati della Formula Uno, con i migliori auguri per un futuro sereno per tutti.

Fabrizio Pasquali

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