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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2008

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GP d'Australia 2008

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Amici carissimi, ben trovati dopo il lungo inverno e la conseguente sosta nel mondo della Formula Uno.

Anno denso di attese questo 2008 dopo i “fattacci”della scorsa stagione che ci auguriamo sia almeno servita qualcosa vuoi dal punto di vista tecnico che, soprattutto, etico e comportamentale.

La più importante novità progettuale, come tutti gli appassionati ricordano, è costituita da un “parziale” ritorno all’antico, non eccezionale, per chi ha memoria storica, ma sicuramente importante per i giovani piloti troppo spesso abituati ai pulsanti ed all’elettronica profusa a dismisura sì da portare le vetture a livelli tecnologici eccessivi per un’automobile o qualcosa derivato da questa.

L’abbandono del controllo di trazione non deve farci pensare per altro che sia scomparsa un’enorme fetta di progresso in fatto di elettronica applicata alla meccanica, dato che in una F.1 attuale vi è comunque una pulsantiera ricchissima di comandi e funzioni, quanto piuttosto di una standardizzazione ( ed il prestigio dell’ingegneria McLaren ha consentito la più bella vittoria tecnologica, ossia l’aggiudicazione per appalto della centralina ) di questa che prevede, fra le altre novità, appunto un’umanizzazione più accentuata del “bolide” con la conseguente ripresa dell’importanza fondamentale del pilota come elemento primario ed insostituibile nelle decisioni e nel comportamento della vettura da gara.

L’andamento del G.P. d’Australia, storico appuntamento d’apertura di questi ultimi anni di F.1, nel suo striminzito ordine d’arrivo, sembra portare testimonianza di quanto sovra descritto, dato che raramente si trovano, anche se condizionati in parte dal debutto, tante “vittime” di ritiri da altrettanti motivi occasionati.

McLaren vince alla grande grazie al suo pilota di punta che tanto aveva fatto soffrire nelle ultime gare dello scorso Campionato, ma che, per ora, si dimostra gioiello alla guida di un mezzo affidabile anche se, all’apparenza, non abissalmente superiore agli altri.

Mi pare stia qui il punto base delle novità tecnologiche, sia elettroniche che più in generale meccaniche.

A parte i ritiri Ferrari che dimostrano ancora l’impreparazione dei piloti a questa nuova macchina, l’irruenza di Raikkonen e l’imprecisione di Massa a condizionare sicuramente un rapporto macchina pilota ancora da aggiustare, mi ha impressionato lo spazio breve a separare i primi tre e, considerata una vettura sicuramente minore, anche lo straordinario quarto posto di Alonso in grado di precedere la seconda guida McLaren.

Si tratta di prime impressioni che andranno riviste nel corso della stagione magari numerose volte, ma sicuramente qualcosa è cambiato e forse anche per la testa assoluta della classifica: d’altra parte un’ eterna corsa con due soli marchi, per quanto prestigiosi, cominciava magari anche un po’ ad annoiare.

Arrivederci fra una settimana nella terra di Sandokan.

Fabrizio Pasquali

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