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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2008

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GP di Spagna 2008

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Forti emozioni nel Gran Premio odierno, ma non tanto legate al fatto sportivo in sé, quanto a situazioni personali, anche se connesse vivamente con la gara.

Le vicende della stessa hanno verosimilmente condizionato la tremenda uscita di pista di Kovalainen proprio nel punto più sfavorevole per un conduttore di F.1, in quella veloce curva destrorsa in cui l’anteriore sinistra è d’appoggio particolare, specie nelle vetture attuali maledettamente sottosterzanti.

I regolamenti costruttivi hanno consentito al Pilota di uscire praticamente indenne dallo spaventoso impatto, tanto aggravato da una decelerazione spaventosa che sicuramente lo avrà sconvolto neurologicamente parlando.

D’altra parte i numerosi detriti che in ogni angolo del percorso sono stati sicuramente lasciati dai tanti incidenti, per fortuna non altrettanto gravi, possono essere stati causa primaria di qualche lesione dello pneumatico, poi rivelatasi fatale.

Quello che non si vede in modo determinante in ogni gara, specie di tale caratura, è un tempestivo intervento dei commissari di percorso che, per insipienza o timore personale, anche in regime di safety car, non intervengono a rimuovere i detriti assolutamente molesti considerando la velocità delle vetture in gara e le temperature d’esercizio, sia degli pneumatici, che di ogni altro organo o meccanismo soggetto ad un lavoro ( in senso fisico si intende ) sempre al limite della sopportazione dei materiali.

Rimanendo sul piano tecnico, la Gara ha inoltre offerto uno spiraglio di speranza di riscatto per un grandissimo campione quale Alonso che aveva illuso tutti di una forte rimonta Renault, mentre la realtà ha dimostrato i limiti tecnici dell’attuale vettura, resa veloce nelle prove solo da una guida fenomenale del Pilota spagnolo: mi pare interessante l’analisi umana di questo “Fenomeno” alle prese con un mezzo attualmente non degno delle sue capacità.

Vedo invece un leggero miglioramento in casa McLaren che, specie con le gomme dure, riesce a tenere il passo Ferrari, quando anche non a batterlo in alcuni settori.

Varrebbe la pena osare di più con un propulsore che fatica ad arrivare al massimo dei giri con la marcia più alta e che non brilla nemmeno in fatto di ripresa nel senso tradizionale della parola.

La scuola inglese, così squisitamente telaistica, farebbe bene sperare in una ottimizzazione dell’apparato sospensioni per cercare così di raggiungere le “performances” Ferrari almeno sul misto.

Così facendo si potrebbe scaricare qualcosa in fatto di deportanza al fine anche di raggiungere una velocità di punta tale da consentire, nei lunghi rettilinei, un guadagno accettabile.

Ferrari attualmente sembra imbattibile tanto da non costringere Raikkonen, sicuramente il miglior pilota oggi a Maranello, a prendersi dei rischi inutili.

Viene palesata tale superiorità sia dal relativamente modesto consumo delle gomme ( a segnalare una progettualità ottimale in rapporto al fattore potenza ed utilizzo della stessa ) che dalla possibilità dimostrata di migliorare il tempo sul giro a giudizio del pilota secondo le circostanze di gara.

Bmw non ha particolarmente brillato, confermandosi vettura veloce, ma non così guidabile per costituire un vero pericolo per le Rosse, oggi così sicure da scattare al via con impressionante progressione.

Cordiali saluti a tutti.

Fabrizio Pasquali

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