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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2008

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GP della Turchia 2008

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Al di là della quasi scontata vittoria di Massa in questo Gran Premio della Turchia, l’occasione sportiva ha fornito alcuni motivi d’interesse, specie sul piano tecnico, che ci possono aiutare a meglio comprendere progetti e soluzioni in Formula 1 quali, in genere, i Team più accreditati cercano di mettere in atto durante la stagione agonistica in corso.

Ci eravamo lasciati con una Ferrari vera dominatrice delle gare, tanto da far pensare ad un Campionato mondiale quasi privo d’interesse, mentre oggi qualcosa si è mosso anche se, come avremo modo di vedere, a scapito di molte altre soluzioni forse più auspicabili.

Alludo ovviamente al buon secondo posto di Hamilton che, pur ricorrendo ad una strategia fortemente penalizzante, caratterizzata da una terza sosta ai box, è riuscito a tenere un passo Ferrari, addirittura precedendo il Campione del Mondo in carica.

Questo rimescolamento di carte non deve però illudere più di tanto: anzitutto è segno di una vettura assai carica d’ala che abbisogna di pneumatici duri per non sbriciolarli anzitempo; inoltre necessita di un potenziamento ulteriore di alcune decine di cavalli (ricordo che l’aumento di velocità avanza con incrementi di potenza esponenziali e non lineari) per raggiungere la velocità di punta delle Rosse di Maranello; infine non è possibile partire penalizzati di oltre venti secondi (tanto vale un pit stop in più) per sperare in un piazzamento da podio.

E torniamo quindi alla solita storia della coperta troppo corta: la vettura, se scaricata d’ala, avrebbe una velocità sufficiente, ma non la si terrebbe in strada oppure si sarebbe costretti a rallentare in certi tratti guidati del circuito: la soluzione più auspicabile sarebbe la revisione del telaio e dell’aerodinamica, ma questa comporta studi lunghi, impossibili “in itinere”, e così si ricorre a mezzucci di tamponamento che in alcuni circuiti possono pagare più che in altri, ma il problema di fondo rimane comunque da risolvere.

E’ in fondo il “gap” pagato da BMW che, proprio nel telaio perde decine di secondi a Gran Premio dovendosi accontentare della regolarità dei suoi piloti e della discreta affidabilità del mezzo, ma comunque terza forza era e terza forza rimane, al di là dei risultati parziali.

Credo che la strada migliore sia ancora quella di far tesoro dell’annata in corso come laboratorio viaggiante per serie di step di avanzamento, ma soprattutto per studiare “de visu” e nel concreto le differenza qualificanti, quelle che rendono veramente competitivo e superiore il mezzo.

Le altre vetture sono fuori da ogni plausibile possibilità e continua a farmi soffrire Alonso a tentare qualcosa di buono con una Renault solo lontana parente di quella vettura vincitrice di due Mondiali consecutivi.

Arrivederci a Montecarlo,

Fabrizio Pasquali

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