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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP della Cina 2005

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Ultimo appuntamento della stagione agonistica in Cina, lontano parente del classico fine corsa a Suzuka che vide per molti anni fasti e nefasti del Circus concludersi in Giappone.

Impianto di recentissima costruzione, si dimostra teatro inadatto per competizioni di tal calibro con curve disegnate al computer, prive di senso stradale.

Non a caso i sorpassi risultano quasi impensabili, tutto a danno del vero agonismo sportivo e di quel minimo di attesa che rimane della gloriosa Formula Maggiore.

Vittoria di Alonso che, partendo dalla “pole”, va in fuga da subito protetto alle spalle dallo scudiero Fisichella, ma, sinceramente, affatto impensierito nello svolgimento della gara da nulla, malgrado due lunghi periodi in regime di “safety car” che ricompattano ogni volta il gruppo.

McLaren troppo poco aggressiva, a parte gli ultimi disperati giri di Raikkonen, a deludere quanti speravano in un tentativo più consistente di far proprio il titolo Costruttori, dopo aver perso, malgrado le dieci vittorie in Campionato, quello (maggiore) dei Piloti.

A parte Button, sfilato in partenza, non si è visto uno straccio di tentativo di saltare “Fisico” per accalappiare Alonso fuggitivo e questo a dimostrare come, verosimilmente, mancasse della “birra” nei motori o fosse stato scelto un assetto non particolarmente favorevole all’attacco: ma, trattandosi di “ultima spiaggia” per vincere qualcosa che conta, come si può spiegare tale atteggiamento conservativo?

Sinceramente non mi viene alcuna risposta tecnica, dato che Alonso in fuga guadagnava oltre un secondo a giro e quindi anche un pit stop ritardato non sarebbe stato sufficiente a garantire un accettabile recupero.

Montoya poi va a beccarsi una griglietta di drenaggio della pioggia a confermarsi pilota che si trova sempre nel punto sbagliato nel momento pure sbagliato, uscendo così anticipatamente di scena per consegnare a Michael Schumacher il terzo posto piloti: peggio di lui sa fare solo Fisichella che si mangia il podio per una “bischerata”, fotocopia di Barrichello con una Ferrari letteralmente penosa.

Il record negativo della giornata spetta però al Tedesco di Maranello che riesce ad andare in testa-coda perfino dietro la “safety car” e parcheggiare a motore spento come un qualsiasi conducente della domenica.

Ma la stagione che si è chiusa questa mattina ha offerto tuttavia momenti di assoluto interesse che cercheremo di riassumere per ora in poche righe, riservandomi di ritornarvi “a bocce ferme” durante il lungo periodo invernale fra le castagne ed un bicchiere di vino nuovo.

Renault obbiettivamente ha meritato la vittoria soprattutto per l’affidabilità del mezzo pure nelle mani di un pilota come Fisichella che sembra aver fatto di tutto per mettersi in difficoltà da solo.

Alonso è stato un rullo compressore in fatto di continuità, accontentandosi dei piazzamenti, ove non fosse stato in grado di produrre di più, ma vincendo ben sette gare a dimostrazione di una maturità veramente encomiabile per la giovane età.

McLaren ha pagato soprattutto nella prima parte della stagione dove veramente ha perduto il Mondiale: ritrovata una certa affidabilità negli ultimi Gran Premi, è stata ulteriormente “toccata” in negativo da Montoya che, pur capace di vincere tre gare con merito, ha pure il demerito della mancanza di continuità, condizione primaria per chi aspira a qualcosa che vale oltre l’effimero exploit della giornata.

Raikkonen, molto bravo, corre il rischio di emulare il grandissimo Stirling Moss, per ben cinque volte “vice-campione del Mondo”: mi fermo qui per non essere accusato di “gufare”.

Di Ferrari si è già detto; non si tratta solo di pneumatici, ma di un progetto sbagliato che è stato lasciato andare a degradarsi sempre più fino a divenire preda del gruppo nell’anonimato più profondo.

Non ho visto una terza forza, né palese né nascosta, fra le mille vicissitudini della stagione: mi auguro che le nuove direttive del 2006 possano permettere il decollo di più Team competitivi come, per rimanere nel mondo dei motori, avviene nel motociclismo ove un gran pilota rende vincente anche un mezzo non stratosferico.

Sempre a disposizione per le vostre cortesi domande, mi ripropongo di essere maggiormente presente sul Forum, felice di dialogare con Voi, cari Amici.

Fabrizio Pasquali

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