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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP di Spagna 2005

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Come prosecuzione del G.P. di San Marino ed a confermare una vittoria che già era fortemente nell’aria, Barcellona ha visto Raikkonen mattatore alla guida di una McLaren semplicemente perfetta, degni eredi, entrambi, del biennio d’oro 1998/9.

Il Finlandese non aveva bisogno di conferme tecniche di valutazione, quanto invece di un mezzo che fosse realmente in grado di esprimere il grande potenziale di questo “Driver”, sicuramente il più preciso erede dell’immenso Hakkinen.

Per tutta la gara si è vissuto un “deja vu” a ricordare le tappe fondamentali di quel biennio, con una vettura perfetta come un puledro di razza che arrivava in fondo alle gare ancora con le gomme visibilmente segnate dai battistrada scanalati, a conferma di un assetto preciso e resistente, alla faccia di insidie come “chicanes” e cordoli vari.

Quando un mezzo ed un pilota riescono a confermarsi così in assoluta sintonia (fantastica è infatti la mancanza quasi assoluta di correzioni sul volante) difficilmente la vittoria può sfuggire.

La seconda vettura era nelle mani di un Montoya certamente non al meglio delle sue possibilità, dopo i ben noti infortuni, e la cosa sicuramente ha pesato sulla performance del Colombiano che attendiamo già a Montecarlo, anche se bisognerà forse aspettare la Germania per trovare un circuito più consono alle sue caratteristiche di guida.

Alonso bravo come sempre a spremere una Renault che sicuramente ha presentato uno step d’avanzamento importante nel motore, in grado di affrontare oggi cambiate a quasi 19.000 giri.

Non si capisce cosa affligga Fisichella, quasi a pensare, ma non sarà così, che guidi un mezzo diverso da quello del Compagno di Team.

Non vorrei che l’ottimo “Driver” romano sia un po’ “pesante” nella guida, il che verrebbe confermato da una serie di particolari tecnici che via via si logorerebbero in funzione di una sensibilità minore.

Trulli bravissimo a portare ancora la Toyota sul podio: questa vettura non è affatto un miracolo, ma un onesto ed affidabile mezzo da gara che ha la fortuna di avere due importanti mastini nell’Abruzzese e in Ralf Schumacher.

Ancora insufficienza per Williams anche se in netto progresso, ma siamo lontani dai momenti di gloria di una delle Scuderie più blasonate del mazzo.

Ferrari sembra avere grosse difficoltà con Bridgestone, ma i guai meccanici di Barrichello mettono in mostra aspetti preoccupanti anche nel motore.

Schumacher fa quello che può, ma sinceramente mi sembra leggermente demotivato, forse troppo bene abituato dai facili successi degli anni trascorsi, quando le “Rosse di Maranello” erano largamente superiori sotto il profilo tecnico.

B.A.R. assenti per le note vicende di squalifica, Sauber naviga nel mezzo a cercare di strappare qualche punto, come del resto Red Bull, giusto contorno e cornice pittoresca del Circus.

Spiace per le Minardi buttate allo sbaraglio, a conferma che la F.1 attuale non si può inventare in poche settimane e che i mezzi abbisognano di lunghi e costosi studi di preparazione e collaudo.

Il prossimo appuntamento vedrà sicuramente protagonisti ancora McLaren e Renault, anche se Montecarlo è gara atipica dove la precisione di guida conta, finalmente, forse più della velocità del mezzo.

Comunque i protagonisti ci sono: vinca il migliore.

In una giornata in cui McLaren festeggia una ritrovata vittoria, ma soprattutto una vettura tornata al vertice del mazzo, brindo con Voi tutti, carissimi amici, in attesa del prossimo appuntamento in riva al Mediterraneo.

Fabrizio Pasquali

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