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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP di Francia 2005

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Ricordate qualche tempo fa, quando posi una domanda agli appassionati di F.1 che verteva sulle sorti delle seconde guide?

In effetti, anche oggi si è verificato per l’ennesima volta , almeno per quanto riguarda i Team più competitivi, la medesima situazione: passi per Barrichello che ormai ci ha abituato ad una discontinuità di rendimento a dir poco imbarazzante, ma non capisco Montoya e Fisichella.

Sembrano avere quasi auto diverse dai propri colleghi di Scuderia ed il fenomeno è tanto più inspiegabile se analizziamo le potenzialità e le ambizioni dei due.

Forse qualche dubbio avevo all’inizio su Montoya per la sua irruenza mutuata dalle Formule americane, ma dopo un certo tempo ha saputo affermarsi come ottimo pilota anche di F.1, e così pure Fisichella che, se in passato portava a sua difesa la guida di vetture non competitive, ora non so a chi debba appigliarsi.

In questo G.P. di Francia, che inizia un luglio ricco quanto mai di appuntamenti mondiali, si è verificato per l’ennesima volta il fenomeno della scomparsa dei “secondi”: cosa ne dite?

La gara è stata caratterizzata dalla corsa in perfetta solitudine di Alonso che ha spadroneggiato in modo impressionante: dopo una ventina di giri aveva già un vantaggio tale da poter guidare con attenzione, tutto proteso al risparmio della vettura: splendida realtà questa Renault che, potenziato leggermente il motore, si permette di cambiare indifferentemente a 18.000 o 19.000 giri, secondo le circostanze del tracciato, mantenendo coppie levate e tenuta perfetta della telaistica.

L’unica rivale rimane la McLaren di Raikkonen e sarebbe stato entusiasmante un duello alla pari se il Finlandese non avesse rotto in prova.

Ecco, qualche dubbio McLaren presenta sull’affidabilità: il motore, nuovo per altro, di Kimi ed il ritiro di Montoya pure dovuto a motivi tecnici.

Per il resto la vettura inglese può vantare, sul Team francese, prestazioni leggermente migliori su circuiti veloci e questa resta la sua speranza di agganciare Renault per il titolo mondiale.

Ferrari può contare sempre su Schumacher che, da pilota di grande esperienza, riesce a spremere il meglio dalla sua “Rossa” anche se si fa quasi doppiare da Alonso, a testimoniare come a Maranello debbano impegnarsi molto di più per sperare in qualche vittoria: Indianapolis resta un caso isolato privo di qualsiasi significato tecnico-agonistico.

Fra i Team di seconda fascia discrete le prestazioni di Toyota e, finalmente, B.A.R., a prescindere dai loro piloti, mentre sempre più in basso Williams che il prossimo anno sembra non poter più contare sul motorone BMW, anche se in verità va riprogettata radicalmente la vettura: quella di oggi vale forse una Sauber o giù di lì.

Provate ad esprimere qualche opinione in merito alle vicende delle seconde guide: ne potrebbe nascere un simpatico questionario.

“Caldi” saluti a tutti, con simpatia,

Fabrizio Pasquali

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