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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP degli Stati Uniti 2005

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Paradossale spettacolo pseudosportivo a calare la pietra tombale della F.1 negli U.S.A. dove, a dire il vero, tale Formula automobilistica non è stata mai apprezzata in modo convincente.

Vittoria Ferrari, che ha corso in beata solitudine, meritata almeno per l’attribuzione del punteggio valido per il Mondiale.

Michelin è infatti la colpevole primaria di un’assurda situazione che avrà conseguenze devastanti per lo sviluppo della F.1 nelle Americhe e negli U.S.A. in particolare.

La F.I.A. ha, da parte sua, una notevole percentuale di colpa, specie per aver privato dello spettacolo pubblico e sponsor.

I Team , dopo la terribile lettera della Casa Francese di pneumatici con cui , assumendosi la totale responsabilità dell’accaduto, informava dell’assoluta pericolosità nel gareggiare con le proprie gomme, si sono comportati in modo corretto, salvaguardando l’incolumità dei piloti ed i diritti dei “gommati” Bridgestone che non dovevano essere penalizzati nel punteggio.

Ferrari si è compartata come altro non poteva dopo il rifiuto della F.I.A di accettare la chicane, che avrebbe parzialmente salvaguardato le gomme Michelin, e di mantenere il punteggio il punteggio valido: di fronte al problema degli altri, perché avrebbe dovuto subire eguale sorte?

Signori invece i Team Michelin, prima ad offrire la propria partecipazione a titolo platonico, poi, rifiutate dalla F.I.A le loro istanze, a compiere il giro di ricognizione che ha permesso ai Team Bridgestone di acquisire punteggio valido per il Mondiale.

Il problema ora mette in risalto le gravi colpe accumulate nel corso degli anni dalla Federazione, con regole cangianti, con variazioni continue, con assurde limitazioni relative a geometrie, pneumatici, motori, deportanze ecc.

Il pragmatismo statunitense non comprende tutto ciò anche perché in contrasto con il concetto di evoluzione tecnologica.

Se i motori sono sempre più performanti è assurdo penalizzarli con pneumatici stretti e scanalati che necessitano di scocche leggerissime e zavorrate, un vero assurdo tecnologico.

Lo spiacevole episodio odierno dovrebbe servire a rivedere tutta la regolamentazione, o meglio ricreare una nuova filosofia progettuale e regolamentare coerente con la storia della F.1: solo a tali condizioni essa continuerà a mantenere nel mondo quel prestigio in campo automobilistico da competizione che è divenuto leggendario.

Arrivederci in Francia,

Fabrizio Pasquali

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