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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP del Bahrain 2005

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In questa giornata assolutamente straordinaria in cui tutti, credenti e non, siamo così colpiti e commossi per la scomparsa del Santo Padre, risulta difficile calarsi in una realtà sportiva, agonistica e, per certi aspetti, cruda come lo sport dei motori.

Cerchiamo di trattare l’argomento con indirizzo “asettico” in cui la cronaca ed il commento siano espressione di una realtà che si rappresenti da sola.

Conferme in Casa Renault, con un mattatore, Alonso, che ormai si è conquistato sul campo la posizione di leader in seno al Team francese a bissare la vittoria in Malesia, con fare autoritario, in testa dalle prove alla bandiera a scacchi.

Della sua capacità di “driver” pochi avevano dubbi, della sua autorità forse sì, come del resto della continuità: il pilota spagnolo ha sbaragliato ogni sospetto alla luce dei risultati, coadiuvato da una vettura che avevamo già descritto e lodato fin dal suo apparire in Australia.

Resta il rammarico per Fisichella: senza entrare nel merito degli screzi con Briatore o chi altri del Team, senza scalfire le doti notevoli del pilota romano, ci pare di constatare una situazione di disagio che si traduce in performances sicuramente viziate da un “qualcosa” che ci piacerebbe conoscere più a fondo.

Trulli e Toyota a confermarsi, grazie anche all’ottimo quarto posto di Ralf, e porre su un piano di assoluto riguardo il Team nipponico di cui l’Avvocato Agnelli aveva profeticamente anticipato grandi cose.

McLaren a fatica, ma sta emergendo da una “mediocritas” preoccupante: assente Montoya, Raikkonen agguanta un significativo terzo posto e poco più in là si colloca De La Rosa anche se ai limiti del doppiaggio.

Ritengo che il Team inglese non voglia commettere passi falsi, come accaduto lo scorso anno, preferendo una politica di miglioramento a “step”, ossia tarando gradualmente il mezzo sulla pista, gara dopo gara.

Williams ancora nel mucchio e non lascia presagire una rinascita a breve: già la scorsa stagione aveva fallito nell’originale vettura d’avanguardia, poi ritirata per riproporre una versione aggiornata della vecchia: quest’anno mi pare sia a metà del guado, mancando tra l’altro di piloti di vecchia esperienza con Team di così alto prestigio.

In casa Ferrari è stato anticipato il debutto della 2005 per disperazione, visti gli insuccessi della 2004 adattata ai nuovi regolamenti.

Si è avvertito sicuramente una carenza di affidabilità con le rotture di Barrichello ed il ritiro di Schumacher per problemi idraulici.

Non mi sento pertanto ancora in grado di giudicare la “Rossa” perché sicuramente mandata allo sbaraglio e quindi accreditabile di tutte le giustificazioni dell’improvvisazione.

Prossimo appuntamento ad Imola dove credo che alcune situazioni possano chiarirsi anche alla luce della possibilità di lavorare nel frattempo in Europa, con tutti i vantaggi tecnici e logistici del caso.

A tutti Voi, cari amici di sempre un cordialissimo saluto, da

Fabrizio Pasquali

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