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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2005

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GP del Giappone 2005

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Giù il cappello, Signori, passa Kimi Raikkonen l’uomo che ha sfidato la sfortuna ( per chi ci crede ) e la scarsa affidabilità del motore Mercedes, per chi invece preferisce leggere la realtà in quest’ottica: in ogni caso, pur partendo dalle ultime piazze, il Finlandese ha fornito una lampante lezione di come si possa e si debba vincere con la macchina migliore in ogni caso.

Potremmo fare il processo a Montoya, ma non credo servirebbe a chiarire le circostanze di una uscita di gara al primo giro a compromettere seriamente l’unico titolo ancora disponibile, il Costruttori.

Poteva accadere anche a Kimi ? Forse sì, ma lui ha fatto di tutto per evitarlo.

Non era certamente piacevole stare dietro a M. Schumacher mentre le Renault erano avanti, ma sicuramente non ha sottovalutato il rischio di collisione con il Tedesco, dato che tutti conoscono Michael come un “duro”.

E’ pur vero che Alonso ha fatto più faville, ma andava sul sicuro con il titolo gia in bisaccia: insomma poteva rischiare e gli è andata bene.

Kimi si è addossato la responsabilità del Team ed ha lavorato anche per Montoya, come in Brasile ove si è accontentato di un secondo posto sicuro, quando invece Juan Pablo lo aveva compromesso in Belgio forse per una dose di leggerezza.

E così McLaren rischia seriamente di perdere tutto pur con la vettura migliore e con la coppia di piloti più prestigiosa del mazzo.

Questo la dice lunga sulla gestione unitaria di un Team di tale caratura ove, a mio avviso, succedono delle “strane cose”, nel senso che si gioca abbastanza a scaricare la responsabilità vuoi al motore Mercedes, vuoi all’assemblaggio ed alla messa a punto delle vetture, ma anche sulla gestione dei Piloti.

In altre parole, Briatore non sarà forse simpatico a nessuno, ma non vi è dubbio che risponde sempre in prima persona di tutto e su tutto e non mi dispiace quando asserisce che la sfortuna non esiste in F.1, quasi a smentire il “suo” Fisichella specialista nel chiamare in causa la fatalità, quasi una bella ( o brutta ) copia di Barrichello.

McLaren dovrà far tesoro per la prossima stagione di quanto avvenuto in questa che si sta concludendo, con l’ennesimo rischio di finire a mani vuote, e non credo valga molto toccarsi ovunque od esprimere scongiuri: in Cina occorre bissare il Brasile e basta!

Cordiali saluti a tutti,

Fabrizio Pasquali

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