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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2014

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GP di Abu Dhabi 2014

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Con la sontuosa cornice di questa modernissima location negli Emirati Arabi si conclude la stagione agonistica 2014 nel trionfo meritatissimo di Mercedes che ritrova, così, il prestigio di un suo lontano trascorso in F.1

Hamilton si conferma il pilota di punta del Team di Stoccarda, mentre su Rosberg, re della pole, si abbatte, proprio nell'ultimo appuntamento stagionale, un'infinita serie di acciacchi alla propria vettura, tanto da terminare tristemente doppiato.

Massa, con una Williams sempre in crescita dati i motori Mercedes, sfiora solo il colpaccio, ma sale comunque sul secondo gradino del podio, completato da Bottas, tra le felici nuove realtà in F.1.

Williams quindi al terzo posto Costruttori a confermare lo strapotere Mercedes ed ammonire tutti gli altri a compiere seri ed importanti passi avanti dal punto di vista tecnologico per non cadere in un 2015, bis di quest'anno: McLaren, Red Bull e Ferrari avvisate già da tempo.

L'altra grande realtà della stagione si chiama Daniel Ricciardo, che si permette di superare il pluridecorato Vettel per una sessantina di punti nella Classifica Piloti, dimostrandosi vero lieder in Red Bull.

Grintosa presenza di Button, forse alla sua ultima gara, a ricordare una brillante carriera ed il suo titolo mondiale.

Per il resto l'ultimo appuntamento stagionale non ha riservato alcun interesse di sorta, con i giochi di mercato già praticamente conclusi ( almeno per i primi attori ) ed il pensiero proiettato verso il 2015, curiosi di scoprire le novità di regolamento e, di conseguenza, della corrispondente tecnologia.

Ma i nostri appuntamenti continueranno, come le puntate di Storia della F.1

“ Mondo eccentrico quello dei motori con particolare riferimento alle bizzarrie d’oltremanica: Lord Hesketh, miliardario inglese, inventa letteralmente un Team ( che porta il suo nome ), una vettura ed ingaggia un “driver” della caratura di James Hunt per pilotarla.

Correva l’anno 1973 che andiamo a scorrere.

Lotus in “pole” con Fittipaldi e Peterson, Regazzoni si accasa in B.R.M. col giovane Lauda, Ferrari ancora con Ickx e Merzario ( promosso dalle Sport ), mentre in McLaren debutta uno sconosciuto sudafricano, quel Jody Scheckter che seguiremo con particolare attenzione.

Stagione agonistica strana anche nello “score” dei risultati: tre vittorie e tre podi sui primi sei G.P. per Fittipaldi che sembra così ipotecare il secondo titolo iridato, poi cinque gare senza punti per il Brasiliano: che succede? Forse Emerson chiede troppo alla sua Lotus, mentre Stewart, più accorto e sornione, grazie anche ad un’ottima Tyrrel con lo stesso propulsore ( Ford ) di Lotus, mantiene il contatto in classifica e, nei G.P. che vedranno Fittipaldi “in bianco”, incamera punti pesanti, malgrado gli ottimi risultati di Peterson, seconda guida di Lotus.

Analizziamo le vittorie dei primi tre piloti della Classifica finale per capire meglio l’andamento della stagione: Stewart vince in Sud Africa, Belgio, Monaco, Olanda e Germania; Fittipaldi in Argentina, Brasile, Spagna; Peterson in Francia, Austria, Italia.

Considerato che il totale delle gare è quindici, verrebbe da rilevare che Peterson di fatto ha contribuito pesantemente a far perdere il compagno di scuderia Fittipaldi.

In Gran Bretagna, allora come ora, non era di moda il gioco di squadra, tanto che lo stesso Peterson brucia sul traguardo Fittipaldi proprio a Monza, ultima gara utile per lasciare al Brasiliano le ultime speranze di raddrizzare il mondiale.

In realtà, Monza a parte, le sue vittorie non hanno danneggiato più di tanto Emerson, mentre invece sono state determinanti per far primeggiare Lotus nella classifica Costruttori ai danni della Tyrrel di Stewart.

Ma questo 1973 non è ancora concluso in fatto di sorprese: Stewart infatti aveva deciso in gran segreto di ritirarsi in bellezza, ma ancora il destino beffardo vorrà sottoporlo ad un’indelebile amarezza. Proprio all’ultima gara della stagione, a Watkins Glen negli U.S.A., perirà in un tremendo incidente il compagno di scuderia Cevert.

Tyrrel ritira la squadra in segno di lutto e Stewart abbandonerà la carriera con un iride colmo di tristezza per la morte del Collega- amico.

Per Ferrari anno di transizione, dato che abbandonerà ufficialmente le gare in altre categorie per dedicarsi esclusivamente alla F.1

L’anno seguente ( 1974 ) segnerà alcuni record, quasi una sorta di frenetico movimento verso la massima categoria automobilistica, vediamoli.

Stagione di grandi spostamenti; scuderie e piloti mischiano le carte come non mai; cerchiamo di seguire i principali passaggi.

Regazzoni ritorna in Ferrari ( nell’anno del debutto di Montezemolo come Direttore sportivo ) e si porta a rimorchio Lauda; Fittipaldi va in McLaren con Hulme ( bella coppia di Campioni del mondo ); Ickx, dopo tante stagioni a Maranello, alla Lotus con Peterson; Tyrrel ingaggia la coppia Scheckter-Depailler.

Siamo ormai alle soglie dell’attuale Formula: i G.P. sono ben quindici e si corre continuamente da gennaio ad ottobre.

Un record assoluto è inoltre quello della presenza di Team: ben diciotto, fra cui nomi esordienti come Iso, Trojan, Ensign, Amon.

Anno incerto anche nelle classifica che vede almeno cinque piloti lottare per il titolo.

Ferrari avrà molto da recriminare perché, a fronte di un’ottima 312 B 3 messa a punto da Mauro Forghieri, vi è accesa competizione fra i due piloti ( Regazzoni e Lauda ) talvolta entusiasmante, ma tutto sommato deleteria per il Team proprio in fatto di risultati.

Può essere plausibile quando non auspicabile una mentalità all’ “inglese” del tipo “vinca il migliore”, ma Regazzoni e Lauda non si accontentato di dare tutto sempre ( come del resto loro dovere ), scegliendo invece quel gioco di “ruotate” che anticiperà duelli memorabili negli anni a venire.

Citiamo, uno per tutti, l’episodio di Monaco, dove i due, in testa alla gara, si punzecchieranno a tal punto da commettere un serie di errori che penalizzeranno il Team di ben dodici punti già in tasca.

Regazzoni comunque è ancora in testa prima di Monza: ma sarà proprio il G.P. d’Italia a segnare l’inizio della “debacle” per le Rosse di Maranello.

A pochi giri dalla conclusione, mentre, come a Monaco, le due Ferrari sono in testa alla gara, cedono i propulsori, prima a Lauda e sette giri più tardi a Regazzoni. Fittipaldi ne approfitta per riaprire i giochi a due gare dal termine del Campionato mondiale.

In Canada vince ancora il Brasiliano, ma Regazzoni resiste al secondo posto: ora sono in perfetta parità a cinquantadue punti.

Tutto verrà deciso negli U.S.A. dove un nervosissimo Clay si giocherà il Mondiale proprio in prova, rompendo ben tre motori e partendo nel mucchio: gara da dimenticare e comunque fuori dai punti.

Gioco facile quindi per Fittipaldi controllare la corsa ed accontentarsi di un quarto posto che gli permetterà di conquistare il Titolo mondiale senza patema alcuno.

Ferrari ha perduto un’occasione d’oro, beffata anche nella Classifica costruttori da McLaren in forza di un regolamento che prevede uno scarto di punti fra le due fasi del Campionato.

Volendo però analizzare il 1974 non emotivamente, bisogna per altro considerare come determinanti anche le vittorie di Scheckter ( Tyrrel ) in Svezia e Gran Bretagna, nonché quelle di Peterson ( Lotus ) a Monaco, Francia ed Italia, laddove il pur regolarissimo Regazzoni non riusciva a conquistare il gradino più alto del podio.

Lauda comunque, con le sue due vittorie e due podi, si dimostrerà la vera arma vincente per il Cavallino rampante e bisogna riconoscere che lo stesso Clay, nel presentarlo a Ferrari, aveva avuto ottimo fiuto; ma di questo ed altro parleremo nella prossima puntata.........”

( continua )

Cordiali saluti a tutti dal vostro Fabrizio Pasquali

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