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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2014

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GP d'Italia 2014

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A mio avviso, sono solo due i circuiti di F.1 emblematicamente esempio indelebile della Storia della Formula stessa: Spa e Monza.

Forse non a caso, da molti anni risultano nel calendiario in successione, anche se, per molti versi sono assai diversi.

Il Belgio è caratterizzato dalle Ardenne, per cui questa storica regione collinare determina anche l'impronta basilare di Spa.

Monza è invece un percorso assolutamente piatto e decisamente più veloce del Belga:le curve del Parco Reale sono state studiate con maestria e, malgrado le chicanes e varianti apposte successivamente, ne delineano la perfezione, Parabolica a dimostrare l'assunto.

Ciò premesso, salvo imprevisti suicidi, come dimostrato a Spa, Mercedes si trova assolutamente a proprio agio esprimendo in ogni settore la sua superiorità senza tema di confronto alcuno: i tempi sono impietosi, ad eccezione di Massa, che su una Williams scarica e veloce, contiene il passivo, gli altri vengono assolutamente stracciati con Red Bull ed ancora Williams a rincorrere ( si fa per dire naturalmente )

poi ancora McLaren e Ferrari che addirittura si spegne come il motore di Alonso.

Rosberg ha fatto di tutto per perdere la gara e ci è riuscito addormentandosi almeno tre volte ( quasi ad espiare il fattaccio di Spa...), Hamilton ringrazia il collega e rimane in lotta per i titolo iridato.

Qualche bel sorpasso assecondato dalla splendida giornata e dalla pista perfetta ha reso la gara odierna complessivamente guardabile, ma in assoluta tranquillità, come una sorta di prova generale per il doppio titolo mondiale.

Continuo con un'altra puntata del racconto.....

“Bisogna ammettere che Moss ha osato nella sua carriera più di ogni altro campione: il 1960 si apre con Cooper-Climax squadrone da battere. Tutti pensavano che Stirling si accasasse lì per raggiungere finalmente l’alloro iridato ed invece si lascia affascinare dalla nuovissima Lotus disegnata da Colin Chapman, anticipando troppo i tempi e confermandosi “Campione giusto nel momento sbagliato”.

Cooper, si diceva, favorita con Brabham, McLaren, Brooks assi da battere; validissima la lotus con Moss, Ireland e gli esordienti Jim Clark e John Surtees (scusate se è poco !).

Ferrari invece con la vecchia Dino 246 a motore anteriore è fuori dal gioco mondiale, malgrado schieri piloti di prima fascia, quali Phil Hill, von Trips e Ginther: finirà terza nel G.P.Costruttori dietro i citati Team inglesi.

E’ l’anno di Monza senza inglesi per la pista ad alta velocità definita troppo pericolosa dai britannici ed è pure l’anno che consacra Moss “Campione senza corona”, superato dall’iridato Brabham ( doppietta col ’59 ) e da Bruce McLaren.

Resterà famoso pure il filotto di “Black Jack” Brabham: cinque vittorie consecutive su nove G.P. previsti ( fra cui Monza disertata ).

E venne finalmente l’anno della vendetta: il 1961 si apre con la nuovissima Ferrari 156, motore 6 cilindri a V di 120° a collocazione posteriore longitudinale, 1476 cc., 190 Hp. a ben 9500 giri; un vero gioiello della tecnica montato su un bellissimo telaio caratterizzato dal mitico musetto da squalo. Ottimi pure i piloti:P.Hill, von Trips, Mairesse, Ginther e l’esordiente Baghetti.

In ritardo invece, specie nella motoristica ora passata a 1500 cc. a carburatori e benzina commerciale, le vetture inglesi e ricomparsa di Porsche ( Gurney e Bonnier) e Maserati ( fornitrice del propulsore alla Scuderia Centro Sud su telaio Cooper ): piloti, il veterano Trintignant ed il giovanissimo Bandini.

Malgrado l’ennesima partenza a razzo di Moss ( vincitore a Monaco ), il Dino della Ferrari fa la differenza e von Trips si avvia a conquistare un meritatissimo mondiale, quando, proprio nel circuito più amato, Monza, il tedesco diverrà vittima dell’irruenza di Clark che, alla fine del primo giro, staccata della parabolica, lo tamponerà così violentemente da provocare un’immane tragedia: la morte di von Trips e di quattordici incolpevoli spettatori.

Ferrari, in segno di lutto, rinuncia al G.P. degli U.S.A., mentre P.Hill diviene l’attonito vincitore di un titolo che mai avrebbe voluto conquistare in simile modo. Maranello fa il pieno aggiudicandosi anche il G.P. Costruttori.”

Buona settimana a tutti, Fabrizio Pasquali

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