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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2014

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GP di Germania 2014

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Decimo appuntamento stagionale, Hockenheimring, nella terra della Mercedes, a sancire ancora una volta la straordinaria differenza tra la vettura 2014 e le altre in lizza.

Rosberg parte in pole ed arriva in testa senza alcuna preoccupazione, Hamilton, dopo il fattaccio nelle qualifiche ( ma quando mai entrambe le vetture saranno perfettamente eguali ? ), si piazza sul podio pur partendo dalle retrovie.

Bottas fa il possibile con la Williams sempre in crescendo e conquista il secondo posto avanti un arrembante Hamilton.

Il tempo di prendere un caffè ed attendere l'arrivo degli altri guidati dallo schiumante Vettel che, campione del mondo in carica, deve masticare amaro dopo anni di strapotere Red Bull.

Credo che ormai quest'anno trascorrerà con ordini d'arrivo simili a questo; resterà solo l'incognita della lotta a due in casa Mercedes in cui non mi azzardo operare pronostici che, a mio avviso, riguarderanno solo l'affidabilità dei mezzi meccanici.

Tanto per capire la diversa velocità rispetto a qualche anno fa, ricordiamo che il record sul giro del circuito attuale appartiene a Raikkonen ( 1'13"780 del 25 luglio 2004 su McLaren MP4-19 ) circa 7 secondi più veloce di quanto avvenga oggi.

A combattere per la seconda piazza costruttori rimangono Williams e Red Bull, dato che McLaren e Ferrari arrancano ancora dietro.

Ritengo ormai sia opportuno che i Team rivolgano ogni sforzo per la prossima annata ove, date le ulteriori novità tecniche regolamentari che presenterà, saranno necessari progetti nuovi e non la solita rispolverata di livree tutta rivolta all'aerodinamica sofisticatissima, ma con un sistema propulsivo verosimilmente incapace di scaricare efficacemente a terra tutta la sua potenza.

Spero di farvi cosa gradita, nell'inserire, a partire dalla puntata odierna, una schematica storia della F.1, dalle sue origini.

Buona lettura.

“ Ancora prima della fine del Secondo conflitto mondiale, si riprende a correre in automobile: è il 9 settembre 1945, nello storico Bois de Boulogne di Parigi.

L’anno successivo ritornano anche alcune grandi classiche internazionali come la 500 Miglia di Indianapolis, i G.P. del Belgio e di Spagna; nel’47 la Mille Miglia, i G.P. d’Italia e di Francia e, finalmente, nel ’49 la 24 Ore di Le Mans.

Si sfruttava all’epoca il materiale scampato alla Guerra e gli Italiani risultarono favoriti grazie alla presenza di due formidabili vetture: l’Alfa 158 e la Maserati 4 CL.

La Federazione Internazionale dell’Automobile ( F.I.A. ) per omogeneizzare i motori ( aspirati e compressi ) aumentò ( 1947-53 ) il divario massimo preesistente fra i due tipi di propulsori, fissando a 1500 cc. i sovralimentati, lasciando invece i 4500 cc agli aspirati.

Va sottolineato dal punto di vista tecnico-storico che il quattro cilindri Maserati ( nato nel 1939 ) aveva già allora quattro valvole per cilindro ed è considerato quindi il primo sedici valvole ( non sperimentale ) della storia automobilistica.

Come è noto a molti, nel 1950 nasce il Campionato del Mondo piloti di F.1 che vede interessati, oltre agli Italiani e Francesi, anche gli Inglesi, grazie alle famose “vetturette” da 1500 cc. che si adattavano a tale tipo di Regolamento F.I.A.

E’ curioso ricordare che la 500 Miglia di Indianapolis continuò a figurare nel Campionato del Mondo di F.1 fino al 1960, nel vano tentativo di avvicinare il Campionato ( di chiara matrice europea ) al mondo nordamericano.

Bell’esordio ( 1950 ), ma subito crisi ( fine ’51 ) della massima competizione mondiale, poiché, in seguito al ritiro dell’Alfa ed al fallimento dell’inglese BRM, per forza di cose si ricorse, pur di continuare i seguenti campionati, a vetture di F.2, in attesa di tempi migliori.

Fra i motivi del ritiro Alfa Romeo, va sottolineato l’eccessivo consumo dei motori sovralimentati che imponevano soste supplementari per rifornire, dato fra l’altro che i G.P. dell’epoca erano assai più lunghi rispetto agli attuali, come del resto i circuiti, le velocità più modeste, da cui durate complessive notevoli, come pure l’impegno psicofisico dei piloti e tecnico per i veicoli.

In questa fase transitoria ( di F.2 adattata a F.1 ) Ferrari sfoggiò l’arma vincente grazie alla sua 2000 cc. 4 cilindri ( la famosa 500- da allora il numero a Maranello indica la cilindrata unitaria ).

In quegli anni, tecnicamente parlando, ridiventò di fatto la rivale più agguerrita della Rossa, la Maserati 2000 a 6 cilindri: in evoluzione anche nomi che diverranno in seguito famosi come Cooper, Connaught, HWM, nonché l’italo-francese Gordini e l’indimenticata Osca. ” ( continua...)

Fabrizio Pasquali

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