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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2012

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GP del Belgio 2012

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Ricordo quando a Raikkonen è stato presentato per la prima volta il tracciato di Montecarlo: anche allora lo “assaggiava” a piedi alcuni giorni prima della gara, guardando attentamente i dettagli e, parco di parole come sempre è stato, domandava raramente delucidazioni con la sua voce un po’ robotica.

Nello specifico, durante la percorrenza della mostruosa curva in galleria, chiese all’accompagnatore come si affrontasse la stessa; laconicamente, come nel suo stile, scrisse, alla fine della ricognizione: “al massimo” e non fiatò.

Oggi si è rivisto “quel soggetto” nel modo con cui si è liberato definitivamente di Schumacher, personaggio sempre scomodo davanti: alla salita del Radillon Eau Rouge, con la strettoia in curve sequenziali, si è “limitato” a mantenere “tavoletta” superando il pluricampione del mondo come un semplice birillo.

Per un attimo, sia pure in un’altra parte del circuito, ho rivisto Hakkinen nel 2000 sullo stesso Michael, con Zonta in mezzo a sperare che nessuno lo distruggesse.

Bellissima performance a testimoniare un pilota sì particolare, ma all’occorrenza veloce e coraggioso.

Il massacro alla prima curva fa parte di quelle situazioni in cui un incosciente guasta il significato dell’intera gara, quando, se ripetute, non il Campionato.

Sempre attenti i telecronisti italiani a giudicare se per caso Hamilton fosse colpevole, si è visto, sotto molteplici angolazioni e situazioni di visuale, che Grosjean aveva combinato una delle sue, un po’ troppo frequenti in quest’arco di stagione.

Per fortuna nessun ferito, ma certamente gara falsata: non credo tanto per la vittoria, data la superiorità di Button che ha potuto gestire addirittura un finale come ha voluto, quanto per la classifica mondiale piloti.

Vettel ha rimediato un sensibile recupero in tale graduatoria pur con una vettura non velocissima in un circuito, invece, che necessita di alte performance di punta, ma ha rischiato in alcune occasioni con pattinamenti non proprio da lui.

Massa ha dato ciò di cui è capace attualmente, ma Ferrari patisce la parte centrale del tracciato, la più guidata, andando così a perdere complessivamente sul giro.

Non credo che Alonso avrebbe potuto oggi fare di più di fronte ad una McLaren che, con un solo pit stop, ha dimostrato soprattutto di essere assai bene bilanciata e quindi in grado di sfruttare al massimo la tenuta degli pneumatici.

Come al solito buona prestazione dei team di rincalzo ( si fa per dire…) con Maranello ancora ad arrancare al quarto posto nel Costruttori.

Breve trasferta europea per raggiungere domenica prossima Monza: l’altro celeberrimo e splendido circuito della F.1 in cui si può ben vedere chi va forte e giudicare nel contempo il valore tecnico delle singole vetture.

Arrivederci in Brianza,

Fabrizio Pasquali

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