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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2012

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GP del Canada 2012

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Come abbiamo più volte sottolineato in varie occasioni, quest’anno agonistico, ancora e più di sempre, è fortemente caratterizzato dagli pneumatici e soprattutto dal loro uso.

Non so quanto i Team possano influire su Pirelli in merito alla mescola prevista in variabili gialle, rosse ed altro per le singole gare, ma risulta determinante una costante ormai dimostrata: oltre un certo limite le gomme subiscono un calo netto dimensionalmente macroscopico tanto da far divenire un catorcio anche la vettura sino a pochi giri prima performante.

Oggi è accaduto ad Alonso che, grazie ad alcune scelte azzeccate nel primo pit stop, era riuscito a balzare al comando della gara e rimanerci per buona parte della stessa, sino a quando le sue prestazioni sono calate in misura esponenziale, divenendo un moscerino fra le zanzare tigre.

Ecco allora che perfino Lotus e Sauber umiliano la Rossa dell’ iridato pilota ispanico e lo stesso Vettel, fermato per un cambio gomme disperato, riesce a superarlo relegandolo in una posizione all’arrivo affatto prestigiosa.

Va rilevato che il circuito canadese è caratterizzato da un asfalto che non logora particolarmente gli pneumatici, privo inoltre di curvoni veloci ne evita il disassamento: rimane il fatto però delle brusche accelerate dopo curve lentissime che, inevitabilmente, fanno mancare la corretta trazione alla gomma non più performante.

Si spiega anche in tal modo il calo prestazionale vertiginosamente osservato.

Ma il Campionato che conta in sede economico finanziaria esprime anche un’altra verità, forse meno tecnica, ma rilevante e non solo dal punto di vista agonistico: Red Bull si dimostra sempre più squadra da battere superando agevolmente McLaren causa la scomparsa Di Button, di cui, dopo il brillante inizio, si sono perse le tracce.

E qui sta la chiave di lettura del Campionato ove si capisce che con un pilota solo non si va da nessuna parte, se non gareggiare solo nel Piloti, perdendo così però barcate di dollari per un titolo sì prestigioso, ma non altrettanto esaltante per le casse dei Team ed i loro sponsor.

Ferrari e McLaren devono riflettere a lungo su questo concetto ( Maranello è perfino dietro a Lotus…) se vogliono raddrizzare le finanze anche in vista del futuro passaggio alla privatizzazione dei diritti televisivi sulle dirette che, dalle TV statali , passeranno a ben più arcigne trasmittenti.

Per dovere di cronaca ed importanza del personaggio, va rilevata la "figura" di Schumi nell'attuale stagione, caratterizzata da continui ritiri: non sarebbe consigliabile, dato l'illustre passato, prendere atto che gli anni e la forma potrebbero essere la causa delle deludenti prestazioni e salutare quindi tutto il Circus, magari con una memorabile festa d'addio all'attività agonistica ?

Arrivederci ancora in Europa, a Valencia.

Fabrizio Pasquali

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