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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2012

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GP di Germania 2012

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Non c’è miglior comico di chi non lo fa di professione e, soprattutto, di chi non s’accorge di esserlo: il nostro ex Presidente del Consiglio con le sue proverbiali “gaffes” lo è stato, più o meno consapevolmente, per anni e riconosciuto dal contesto internazionale.

Ma senza allargarsi tanto, i commentatori R.A.I. degli sport più popolari trasmessi in TV, dal Calcio alla Formula Uno, non sono da meno.

Oggi, infatti, si ribadiva, da parte dei commentatori, il fatto che le comunicazioni in italiano tra Alonso ed il box Ferrari avrebbero provocato difficoltà di interpretazione ai team avversari dato che, di consuetudine, la lingua ufficiale è l’inglese.

Sappiamo che Felipe è spagnolo e che tale lingua è molto vicina all’italiano, così come il Pilota è spesso in Italia: dovrebbe forse esprimersi in un inglese posticcio come avviene nella maggior parte dei casi ?

Posso capire un pilota giapponese con un team inglese o svizzero, ma lo immaginate Schettino, nella drammatica conversazione con De Falco, esprimersi in un’improbabile lingua d’Albione costituendo la stessa protocollo internazionale avio-marittimo ?

L’elicotterista del 118 di Bergamo con la torre di controllo di Brescia in che lingua parla secondo voi ?

Eventuali difficoltà di interpretazione potrebbero derivare, per esempio, da una lingua aramaica del periodo giudaico, ma l’elementare italiano odierno…..

Esaurito il siparietto ( non molto dissimile per altro da chi, nel Calcio, con voce concitata dichiara che un giocatore “va ad attaccare gli spazi” o tanto peggio “la profondità”, come fosse uno stralunato Don Chisciotte contro i mulini a vento ) da comiche finali, si può parlare di una gara assolutamente combattuta e meritatamente vinta dal pilota più veloce e continuo, Alonso, alla guida di una Ferrari ormai all’altezza, se non superiore in quanto a potenza, di ogni avversario.

Vanno riconosciuti due meriti immensi nello sport dei motori: il Pilota spagnolo è quest’anno assolutamente il più regolare e capace di sfruttare al meglio i mezzi della vettura affidatagli; Ferrari ha compiuto, nel corso della stagione, immensi passi in avanti, divenendo, poco alla volta, ma con un’ encomiabile continuità, la vettura da battere.

Nessun Team, in questi ultimi anni, ha dimostrato una crescita così rapida a stagione in corso, e pochi piloti, nella storia dell’automobilismo, hanno ribadito le doti di prima grandezza con tale continuità.

Red Bull e McLaren ci sono, ma i loro “drivers” non valgono Alonso e, soprattutto, sembrano alternarsi di gara in gara nella leadership, che, se qualcosa paga nella Classifica Costruttori, certamente è cosa deleteria in quella Piloti.

Massa, dal canto suo si dimostra pilota complessivamente modesto andando a compromettere la bella prova inglese con pessime qualifiche e criticabile maldestro tamponamento al via.

Button, risvegliato dal torpore, sente forse canti di sirena da Maranello?

Vettel non sarà diventato troppo esigente e pertanto nervosetto ?

Webber è forse ritornato in letargo ?

Hamilton, dove sono gli amuleti ?

Questo e tant’altro nel kartodromo d’Ungheria.

Fabrizio Pasquali

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