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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2010

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GP del Belgio 2010

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“Salus per aquam”, così i Romani avevano battezzato la cittadina sui colli delle Ardenne famosa già allora per le sue acque termali.

E’ sempre straordinario questo circuito, forse il meno stravolto dalle metamorfosi che hanno letteralmente massacrato tanti luoghi storici della F.1, da Monza a Silverstone, da Hockenheim al Nűrburgring con chicane, accorciamenti spesso cervellotici, curve a cavatappi, insomma con tutto un bagaglio di percorsi in netto contrasto con le caratteristiche tecniche delle ruote scoperte ed in genere della capacità e progettualità di tale Formula automobilistica.

Ha poco senso, infatti, ricorrere a cordoli “massacra pneumatici” quando gli stessi sono contati e così deteriorabili: basterebbe uno studio di percorribilità del circuito per capire l’errore di certi disegni.

I larghi curvoni di Spa sono disegnati invece per una traiettoria velocissima, ma oltremodo impegnativa, non consentendo errori di sorta, ma permettendo sorpassi eccezionali per chi ha coraggio, abilità e vettura all’altezza.

Più volte abbiamo infatti scritto, proprio in questa sede, che tutta l’aerodinamica, sofisticata quanto fragilissima, è in gran parte conseguenza di percorsi poco adatti a consentire scarichi di potenze così elevate, così da arrivare all’assurdo di vetture in sè leggere, ma gravate da carichi aerodinamici di alcuni quintali per non decollare.

In questo ambiente belga così affascinante, anche perché molto spesso caratterizzato da un veloce cambiamento meteorologico, Hamilton ha preso la sua rivincita su tutti, dimostrando di essere pilota molto sicuro e veloce su piste umide, ma anche rapido e scattante in condizioni confuse come la partenza.

Vettel si è autoescluso tamponando Button, con la differenza che il guaio più grave è per lui stesso, candidato al Mondiale così come la Red Bull, a punti solo con Webber, forse il meno veloce dei due suoi alfieri.

In casa Ferrari benino Massa, mentre Alonso, in fase di rimonta, ha voluto rischiare troppo rimanendo così appiedato di vettura e punti.

Mi pare che il gap di velocità di McLaren sia stato sufficientemente colmato e ciò costituisce una condizione assai importante in vista di Monza, classico circuito per velocisti.

Appuntamento quindi in Brianza nella più tradizionale e mitica cornice italiana della F.1.

Fabrizio Pasquali

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“ Quei temerari a ruote scoperte “ - ( Formula Uno in pillole )