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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2010

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GP d'Ungheria 2010

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Ancora safety car nel “kartodromo ungherese”, ma, per fortuna, questa volta senza importanti conseguenze, per lo meno relativamente ai piloti di classifica.

Resta comunque il fatto che occorrerebbe più attenzione in queste operazioni, dato che le decisioni affrettate, prese dai Team in tali casi, possono provocare incidenti nella pit lane, come accaduto anche oggi con il ferimento di un meccanico a causa di una “ruota volante”.

Si potrebbe realmente pensare al divieto di accedere ai box in regime di “car assistente”, considerato anche il fatto che le vetture hanno autonomia di carburante per l’intera gara: si eviterebbe in tal caso una confusione che, oltre ad essere in sé fonte di pericoli materiali, potrebbe prestarsi, come del resto già avvenuto in più occasioni, ad interpretazioni di regolamento al limite e quindi a ricorsi, penalizzazioni ed altro, con le polemiche conseguenti, utili solo ai giornalai ( il giornalista è un’altra cosa ).

Dal punto di vista agonistico, si assiste alla conferma dell’ottima Red Bull, tanto più valida in situazioni di guida precisa e di vettura reattiva come in tale circuito magiaro.

Alonso si batte alla morte per conservare un secondo posto conseguente ad un’ottima partenza e viene premiato, malgrado la decisa superiorità di Vettel, impotente data la quasi assodata impossibilità di superare qui come a Montecarlo.

Impressionante la lettura dell’ordine di arrivo con distacchi abissali e doppiati, a confermare che gara vera è stata solo tra Red Bull e Ferrari, considerata anche l’uscita di scena nella prima parte della gara di Hamilton, unico fra gli altri in grado di mantenere il passo del quartetto di testa.

Prudente Button che probabilmente temeva la stessa fine, verosimilmente per il massacrante uso del cambio qui a Budapest.

Resta da vedere se in circuiti veloci, come Spa e Monza, McLaren sarà in grado di far valere una velocità di punta che sembra essere la maggiore tra le vetture di classifica.

Per quanto riguarda invece il problema delle ali flettenti, va semplicemente ricordato che il Regolamento Fia stabilisce parametri ben precisi in tali casi e quindi non è impossibile una verifica di volta in volta, magari all’inizio della gara, dati i mezzi attuali, senza dover ricorrere ad un improvvisato doppio decimetro in prestito che caratterizzò una polemica infinita alla fine dello scorso decennio tra Ferrari e McLaren.

Cerchiamo, in questa miliardaria F.1, supertecnologica e computerizzata, di non arrivare alle comiche finali: si verifichi e si provveda, ove si ravvisino irregolarità, bastano pochi minuti.

Arrivederci alle Terme di Spa, in Belgio, rigenerati da ottime vacanze.

Fabrizio Pasquali

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