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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2009

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GP d'Italia 2009

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Pronostici abbastanza rispettati in questa edizione di Monza 2009, con doppietta Brawn colta grazie ad una strategia ad una sola sosta che ha un chiaro significato tecnico: vettura con un buon passo, bene bilanciata, in grado di non consumare particolarmente le gomme, indifferente alla mescola più o meno dura.

Grazie a ciò il merito di vincere e non certo per genialità tattica, quanto per la consapevolezza della validità tecnologica.

Se anche McLaren e Ferrari avessero adottato simile comportamento, chi avrebbe vinto?

Non lo sapremo mai, ma soprattutto viene da pensare che, ragionevolmente, non erano in grado di farlo e/o avevano sottovalutato la capacità di Brawn di reggere carico iniziale di carburante e passo di gara.

Quindi niente rimpianti, a meno di una comune tragicomica pensata, mentre certamente ne dovrà avere, e molti, Hamilton.

Con un comportamento simile a quello tenuto al suo apparire sulle scene della F.1 ( da prenderlo a scapaccioni, vi ricordate ?), il Campione mondiale in carica esce a Lesmo come se fosse un Badoer/Fisichella alle prese con una vettura sconosciuta e ciò a mezzo giro dal termine e con un terzo posto consolidato in tasca.

In un anno di magre figure, Ferrari si stropiccia le mani per i punti preziosi regalati a confermare un terzo posto costruttori tutto sommato abbastanza meritato.

Red Bull in assoluto affanno, ma grazie ad oltre 40 punti di vantaggio sul Team di Maranello non dovrebbe correre rischio alcuno per la seconda piazza.

Certo che vedere Sutil con una Force India arrivare ( a Monza …) negli scarichi di Raikkonen in Ferrari la dice lunga su un livellamento di valori in campo che, come già detto nel corso della stagione, risulta alla fine l’elemento più caratterizzante l’attuale F.1 e soprattutto motivo di interesse per l’incertezza dei valori in campo.

Arrivederci alla “notturna” di Singapore.

Fabrizio Pasquali

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