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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2009

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GP della Malesia 2009

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Abbiamo sempre sostenuto da queste pagine ed altrove che una gara di Formula 1 presuppone sicurezze tecniche tali da rendere plausibili i rapporti tra valori in campo, prestazioni, caratura di piloti ed in genere quanto caratteristico di questo affascinante sport motoristico.

La scelta di Sepang, di per sé opinabile per il tracciato, ma soprattutto per il clima soggetto alle variabilità più improvvise quando non devastanti, mi pare fra le pessime e non si venga a ripetere la storiella dei mercati emergenti, della porta sull'oriente ed altre simili stupidaggini.

Se a tutto ciò si aggiunge l'orario preserale, sempre per ragioni che nulla hanno a che vedere con lo sport in particolare, si ottiene il risultato di scegliere l'orario di matrimonio alle 17 in quel di Brunico in Val Pusteria, quando puntualmente scende dalla Val Aurina il classico quotidiano temporale fantozziano.

Così, quella che doveva essere una conferma, o smentita, dell'ouverture australiana che tanto ha sbaragliato gli scommettitori ponendo una seria ipoteca sul fantomatico diffusore innovativo della Brawn, in pratica non ha potuto aver luogo, malgrado la riconferma di Button, proprio per la meteorologia tropicale che ha sconvolto gara ed ordine d'arrivo, rendendo l'una e l'altro assolutamente non significativi.

Approfitto anche per considerare altrettanto folle, qualunque sarà l'esito, il fatto che si attenda per il prossimo 14 aprile un giudizio d'appello su un particolare di una vettura che da mesi gira scopertamente su tutte le piste del mondo, tale da poter essere fotografata, radiografata, smontata ed analizzata al microscopio ben prima dell'inizio delle competizioni mondiali.

Questa assurda spada di Damocle, oggi incombente sulla Brawn, domani su qualsiasi altro team che progetti qualcosa di innovativo, mi sembra un'assoluta e sospetta mancanza di rispetto per tutti i Costruttori e soprattutto per noi sportivi.

Per il bene che voglio a questa disciplina sportiva, mi auguro che siano sempre determinati regolamenti inoppugnabili, privi di interpretazioni incerte, e la cosa è tanro più semplice in una politica di voluta semplificazione che sembra la strada imboccata dalla F.I.A.

Naturalmente ogni politica presuppone logica, chiarezza, coerenza e competenza, ma soprattutto onestà etica ed intellettuale.

Vedremo, con amicizia,

Fabrizio Pasquali

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