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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2009

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GP d'Europa 2009

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Per trovare una vittoria così legata a vicende d’altri di Barrichello bisogna tornare al 2000, ovvero alla prima vittoria in F.1 del Brasiliano, davanti ai due piloti McLaren, Hakkinen e Coulthard.

Fantastico podio con i due nordici a portare in trionfo Rubens, ben contenti, per altro, che non fosse stato Schumacher, che alla fine vinse il titolo mondiale piloti.

Solo che oggi, a Valencia, è stata McLaren a ripetere uno dei famosi “harakiri” che tanto avevano fatto disperare Hakkinen negli anni dei suoi mondiali.

Se in un momento di sbando generale, come ad inizio campionato 2009, quando le tradizionali Case dominanti sembravano aver costruito dei trattori stradali, fosse accaduto un fatto del genere, pochi avrebbero messo in croce il Team inglese, ma in un momento in cui McLaren sembra ritornata la prima vettura del mazzo, con il Campione del Mondo a due passi dalla seconda vittoria consecutiva, l’errore assume particolare rilevanza e desta un fastidio a testimoniare un’ eccessiva leggerezza ed impreparazione a gestite momenti topici.

E meno male che i punti valgono ancora, naturalmente legati ad un sacco di soldi per ognuno di questi, perché viene da pensare che, quando non c’è serietà in un comportamento, non vi sono quattrini che tengano: si fanno le cose alla “carlona” e via così.

Accadeva anche con le sbadataggini di Coulthard, di Montoya e perfino di Hamilton a testimoniare che la F.1 è simbolo di alta qualificazione professionale e non ci si improvvisa, nemmeno a ricoprire un ruolo subalterno come commissario di percorso.

Non che l’errore odierno cambi di una virgola l’andamento del Campionato che Brawn potrebbe a questo punto perderselo da solo e che in Red Bull stanno facendo di tutto per smentire la bella impressione di crescita intelligente dimostrata finora, ma un bel duello per la terza piazza Costruttori ( a cosa siamo ridotti….) fra le mitiche Ferrari e McLaren non sarebbe male come finale di stagione.

Mi ricordo gli inizi degli anni ’60 quando a Monza si tifava per Scarfiotti perché arrivasse almeno nei primi dieci.

La storia, anche nell’automobilismo, presenta i suoi “corsi e ricorsi”.

A presto,

Fabrizio Pasquali

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