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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2009

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GP d'Ungheria 2009

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Ho atteso qualche ora per scrivere questo commento allo scopo di verificare se l’ordine d’arrivo fosse stato modificato dopo l’avviso a Raikkonen di un’inchiesta sulla sua partenza che, a mio avviso, avrebbe meritato una qualche sanzione.

E’ sempre da tenere presente che uno scarto improvviso e repentino, quale è stato nella mossa del Finlandese, specie se in una fase così concitata come la partenza, può, a prescindere dalla “sportellata” avvenuta o meno, costituire serio pericolo per le reazioni che tale comportamento provoca: si aggiunga che, le vetture appositamente dotate, erano in piena propulsione di kers, per cui una eventuale improvvisa frenata sarebbe stata ancor più difficile data la superpotenza temporaneamente attivata.

Resta comunque il fatto che le due storiche rivali si sono risvegliate da un colpevole ritardo tecnologico ed hanno messo in fila tutti, salvo Alonso cui ha pensato per altro il solito meccanico, frescone di turno.

Ma come è possibile questo mutamento in itinere?

Bisogna riflettere sulla gelosia, quando non testardaggine, dei progettisti e realizzatori in genere di una vettura particolarissima quale è un bolide di F.1.

Nessuno vuole ammettere, inizialmente, di aver calcolato male le conseguenze del proprio lavoro, scaricando in una prima fase la responsabilità a terze parti, poi, assieme alle stesse, la corsa al tentato rimedio ed infine alle modifiche microprogressive così numerose da nascondere, di fatto, il rinnovamento totale della vettura o, per lo meno, il rifacimento di quanto erroneamente progettato.

Se prendiamo il “Fermo e Lucia”, prima versione di quel “Romanzetto in cui si parla di Promessi Sposi” e lo confrontiamo con l’edizione che attualmente ognuno di noi ha in casa, vediamo chiaramente che si tratta di romanzi diversi, non tanto nell’essenza della trama, quanto nella realizzazione della stessa: si parlano due lingue assai dissimili.

Forse qualche “Solone”, italiano od inglese, è andato a “sciacquare i panni in Arno” e, quatto quatto, ha rifatto al meglio la sua pessima vettura.

“Don Lisander” si è preso una ventina d’anni di tempo, ma era la prima metà del XIX secolo, oggi, nel XXI tutti vanno di corsa per cui bastano pochi mesi per cambiare le carte in tavola.

Che siano sufficienti per rimettere in discussione il Mondiale?

Manzoni forse non sarebbe divenuto tale con la sua prima versione del Romanzo, ma aveva il tempo dalla sua parte e tutta la paziente umiltà di progressivamente migliorare.

Vedremo se gli ingegneri colpevoli sapranno fare altrettanto.

Arrivederci in Spagna, e…..buone vacanze !

Fabrizio Pasquali

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