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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP del Giappone 2006

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Uno degli aspetti volto a distinguere lo sportivo dal cosiddetto tifoso si riferisce alla diversità di atteggiamento che il primo assume rispetto al secondo relativamente all'avversario: lo sportivo non si augura mai che possa capitare qualcosa di sgradevole, od il contrario, nei confronti del proprio competitore, perché la vittoria del favorito deve risultare frutto delle esclusive capacità e valore. Al contrario il tifoso vuole invece il successo a qualsiasi costo ed esulta addirittura quando questo arriva proprio in virtù delle disgrazie altrui.

In questo Gran Premio del Giappone, penultimo appuntamento stagionale del Campionato del mondo di Formula Uno, la vittoria di Alonso è venuta in forza di una disgrazie altrui ed in particolare della rottura del motore del suo grande rivale Michael Schumacher.

Il fatto è tanto importante quanto singolare per la straordinaria affidabilità che i motori Ferrari vantavano come fiore all'occhiello di questo prestigioso Scuderia, ma oggi, probabilmente, Schumacher ha dovuto mantenere un ritmo assolutamente elevato allo scopo di rintuzzare l'attacco di Alonso, vera furia inseguitrice dopo le prove di qualifica decisamente deludenti per la Renault.

Sappiamo il carattere ed il valore di questo giovanissimo Campione del Mondo di cui conosciamo non solo tutto il bagaglio di doti tecniche che lo hanno portato velocemente a questa prestigiosa posizione nel massimo sport dei motori, ma anche la tenacia che consiste nel battersi fino all'ultimo giro cercando di ottenere tempi migliori, di rosicchiare all'avversario anche pochi decimi, insomma di stupire sempre per il temperamento di combattente nato, unito ad una decisione di guida che lo contraddistingue ponendolo fra i più grandi piloti di ogni tempo.

Riteniamo infatti che oggi Renault non sia la vettura più competitiva in assoluto, perché tale posto a nostro avviso spetta a Ferrari grazie a tutti i molteplici progressi compiuti nella corrente stagione, ma, e qui sta uno dei più grandi pregi dei Campione spagnolo, Fernando non sembra mai farsene una ragione, dimostrandosi mai domo, costantemente volto alla conquista dei primi posti in tutte le classifiche.

Che il successo qui a Suzuka sia più che meritato viene confermato da momenti particolarmente sfavorevoli che hanno danneggiato il Pilota spagnolo soprattutto a Monza (rottura del motore) e nello scorso il Gran Premio della Cina quando lo sciagurato comportamento del Team Renault gli ha sottratto una vittoria che sembrava già scritta.

Ma anche oggi in Giappone, malgrado le qualifiche non eccezionali che lo facevano partire in terza fila, si è battuto da par suo arrivando a tallonare Michael Schumacher da cui era staccato al momento del ritiro di questi di soli quattro o cinque secondi a testimonianza di una eccezionale rimonta non solo ai danni dei piloti Toyota, ma anche dello stesso ferrarista Felipe Massa.

Si può dire in ultima analisi che una rottura Ferrari poteva anche starci per la legge dei grandi numeri che tutto sommato può colpire anche i Team più affidabili, come del resto non riesco ad usare né il vocabolo fortuna, né il suo opposto, in uno sport come questo del mondo dei motori portati alla massima sofisticazione in quanto, soprattutto per la caratteristica di altissima tecnologia che li contraddistingue, tutto ha una sua giustificazione razionale sia nel bene che nel male.

Arrivederci al prossimo appuntamento "Carioca".

Fabrizio Pasquali

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