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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP d'Ungheria 2006

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Particolarmente avvincente questa edizione del Gran Premio d'Ungheria nel “kartodromo” Hungaroring non lontano da Budapest, soprattutto per questo i colpi di scena avvenuti nell'intero fine settimana.

Già durante le prove libere del venerdì Alonso si procurava una pesante penalità che avrebbe dovuto scontare con una griglia di partenza fortemente sfavorevole, mentre, per non esservi da meno, Michael Schumacher combinava ulteriori pasticci sì da meritare pure lui la medesima punizione.

A complicare ulteriormente questo Gran Premio ecco la pioggia che cade per tutta la mattinata della domenica rimanendo in bilico fra l'asciutto ed il bagnato fin quasi alla fine della competizione.

Ma queste sono solo le premesse per quanto di avventuroso è accaduto durante la gara: Raikkonen, che parte in pole, sembra avere vita facile grazie ad una buona tenuta di strada delle Michelin intermedie come pure De la Rosa ed Alonso sembrano avere facile ragione delle Rosse di Maranello proprio grazie alla pista bagnata in cui i Team gommati Bridgestone sembrano patire un po' troppo.

La situazione, fra mille varianti, si evolve verso una pista che va asciugandosi progressivamente ed in queste condizioni sono ora non le gomme giapponesi le più avvantaggiate.

Tale status per altro dura poco in quanto è ormai utile passare agli pneumatici scanalati, ossia da pista asciutta.

Ma, come è noto tutti, quest'ultima decisione non sempre è tempestiva e quindi molti hanno dovuto ricredersi, perlomeno per un breve lasso di tempo, mentre altri sono incorsi in alcuni clamorosi testacoda.

A questo punto i vari box hanno messo insieme come al solito, chi più chi meno, le loro immancabili pecche: la più clamorosa è stata quella commessa dai tecnici Renault che hanno messo in pista Alonso con una ruota posteriore in condizioni molto simili a quanto avvenuto ad Hakkinen nell'indimenticato 1999 tedesco.

Il Campione del mondo in carica si è accorto per fortuna subito dell'inconveniente, ma per lui la gara finiva lì.

Raikkonen invece ha pensato bene di procurarsi i suoi guai da solo: scampato il pericolo delle qualifiche, ad un certo punto della gara si è preoccupato maggiormente di chi lo seguiva dimenticandosi forse che era alla guida di un'auto da corsa in un Gran Premio: tale comportamento gli procurava un'inesorabile tamponamento che sicuramente avrà mandato in bestia non solo Ron Dennis, ma anche il Team del povero Liuzzi, costretto pure lui al ritiro a seguito della sconsiderata mossa di Kimi.

Sembrava quindi che Michael Schumacher avesse trovato nel solito cappello a cilindro l’altrettanto solito jolly, ma alla storia della Formula Uno ha da sempre insegnato che le gare od i piazzamenti si conquistano solo in presenza della bandiera a scacchi.

Ecco quindi che, con pista ormai praticamente asciutta, il Campione tedesco continuava a spingere al massimo con i pneumatici intermedi mentre ormai quasi tutti gli avversari avevano già montato le gomme da asciutto.

Le conseguenze sono state disastrose non solo per l'umiliazione di vedersi sfilare avanti piloti di ben altra caratura, quanto, come poteva essere prevedibile, mettendo in grosse difficoltà sospensioni, tiranteria dello sterzo e quant'altro inerente l'assetto di guida tanto che, a pochi giri dal termine, con le solite scuse fumose di chi ha commesso gravi errori soprattutto dal punto di vista delle scelte tecniche, ha dovuto ricoverarsi ai box in un mesto ritiro. L'ordine d'arrivo è quindi simile ad alcune gare del non lontano biennio che vide il trionfo di Hakkinen, quando cioè si poteva vedere alla sommità del podio piloti come Frentzen con una Jordan o addirittura Johnny Herbert con la Ford.

Resta ora da vedere se l'ottimo Button con un’ altrettanto valida Honda sapranno ripetersi nelle successive gare come del resto De la Rosa ottimo secondo con una McLaren molto carica dal punto di mistero dinamico e quindi in chiara difficoltà sui rettilinei.

Il terzo posto di Heidefeld completa un inconsueto podio, ma non per questo meno gradevole a vedersi, nell'auspicio che vi siano piloti e vetture sempre più competitivi e numerosi, con la dovuta competenza e coraggio, condizioni per fare bene lo sport ed esaltare anche il mondo dei motori spesso un po' troppo scontato per quanto riguarda i primi posti in classifica.

Buone vacanze a tutti voi da

Fabrizio Pasquali

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