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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP della Malesia 2006

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Leggevo nei giorni scorsi gli articoli dell’ing. Marelli ( uno dei più preparati giornalisti tecnico-sportivi italiani ) sulla convenienza o meno di sostituire il motore ad ogni Gran Premio, pur accollandosi la penalità della retrocessione di dieci piazze.

Sul piano della sicurezza mi trovo d’accordo con lui ( e le numerose rotture di oggi hanno confermato la tesi ), non certo però sul criterio sportivo ( è pur sempre una violazione del Regolamento e quindi fuori dallo spirito della F.1) ed, in ultima analisi, anche in termini di valore assoluto.

Ferrari che ha dovuto optare per tale soluzione su entrambe le vetture non ha saputo trarre quel vantaggio che i propulsori freschi le conferivano, ed i tempi sul giro parlano chiaramente.

Un altro problema affrontato da Marelli era quello delle vibrazioni del V 8 ad albero motore piatto: a dire il vero non dava una spiegazione del fenomeno, limitandosi a sottolinearne però la pericolosità.

Mi permetto quindi di intervenire in prima persona sul tema: è risaputo che il motore in linea sarebbe preferibile in fatto di vibrazioni ( vedasi lo splendido 6 cilindri montato sulle B.M.W. di una certa classe ), ma sarebbe impensabile su una vettura di F.1 per il peso e l’ingombro.

La soluzione a V è quindi l’unica praticabile ed il Regolamento F.I.A. ovviamente la prescrive.

Per quanto riguarda l’angolo fra le bancate vale la vecchia regola di 720° ( il doppio angolo giro ) diviso per il numero dei cilindri, da qui i classici 90°.

Questo però non è tutto: bisogna tenere presente il regime di rotazione e l’albero piatto.

Se è pur vero che in passato veniva adottato questo tipo di albero motore, è altresì vero che i regimi di rotazione all’epoca erano meno esasperati non superando i 14.500 giri, ben lontani dagli attuali 19.000 ed oltre nelle cambiate.

E qui sta il problema, ingigantito anche da basamenti più leggeri a da strutture in genere più flessibili che contribuiscono a creare una risonanza decisamente favorevole all’aumento delle vibrazioni.

Credo che, volendo intervenire sul fatto, questo possa essere in qualche modo contenuto affinando una serie di leggeri giunti smorzatori, atti ad isolare ( per quanto possibile ) il propulsore dal resto della struttura, fissa e dinamica ( un po’ come avviene negli elettrodomestici, dalla centrifuga della lavatrice a quella del tritarifiuti ).

Ma veniamo alla gara odierna: Renault si dimostra pronta ad affrontare un altro anno da leader e, per ora con entrambe le vetture e piloti.

Motore molto affidabile, di buona potenza, telaio magnifico, trazione e pneumatici al top della gamma.

Ferrari ha avuto la doppia possibilità di partire con motori freschi e, per una serie di circostanze, la cosa ha favorito Massa pur partendo dalla coda.

Buona vettura nel complesso, ma certamente non quella che mi era parsa “super” del G.P. d’esordio.

Honda a confermarsi in progresso con Button, ma, data la potenza accreditata del motore, non mi pare riesca a sfruttarne a fondo i vantaggi.

McLaren da rivedere in quanto Montoya ha condotto una gara conservativa, forse per un propulsore che aveva dato già qualche problema la scorsa settimana ed anche oggi ( per fortuna poi rientrato ): vedremo gli step d’avanzamento già dal prossimo G.P. d’Australia e cercheremo allora di fare un punto più preciso.

Un giornale titolava nei giorni scorsi: “Ki…mi porta jella? “ alludendo alle varie peripezie di Raikkonen fin dall’esordio di quest’anno, simile a quello scorso per vari motivi. E puntualmente anche oggi il tamponamento da parte di Klien sembra venire a confermare la “nuvoletta di Fantozzi” diabolicamente posizionata sulla testa del Finlandese: speriamo passi già dalla Terra dei canguri.

Nuvoletta per altro presente anche nei confronti della giovane promessa, Rosberg, bravo all’esordio ed oggi tradito dalla meccanica della sua vettura: da rivedere anche lui alla prossima puntata.

Per ora il Campionato si presenta con soli tre Team potenziali pretendenti al titolo iridato, ma vedremo sin dalle gare future come tale storia si evolverà.

Cordialissimi saluti, come sempre,

Fabrizio Pasquali

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