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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP di Francia 2006

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Seconda vittoria consecutiva per le Rosse di Maranello: questa volta in Francia, proprio in casa Renault e Michelin, il successo di Michael Schumacher appare meno scontato di quello ottenuto oltre oceano ad Indianapolis.

Il circuito francese infatti non è poi molto diverso dalla media dei tracciati europei, per cui è lecito pensare che vi sia stato in questi ultimi tempi effettivamente un sensibile miglioramento in fatto di prestazioni delle vetture italiane.

Questa considerazione si basa anche e soprattutto sull'ottimo comportamento della seconda guida Ferrari, quel Felipe Massa che in nella gara odierna ha mantenuto saldamente il secondo posto resistendo senza eccessiva difficoltà agli attacchi dei Campione del Mondo in carica.

È da alcuni Gran Premi che Ferrari mette in mostra un gran motore che prende facilmente giri e che risulta forse il migliore sulla piazza sia in fase di accelerazione che in velocità di punta.

Personalmente non ho mai considerato il dato relativo alla velocità massima raggiungibile su un tratto del circuito di un Gran Premio particolarmente importante per giudicare in senso globale la competitività di una vettura, ma senza dubbio oggi va tenuto presente che, a causa dei ben noti limiti relativi alle gomme scanalate, le uniche, o quasi, possibilità di sorpasso si verificano alla fine dei rettilinei, nelle staccate e quindi è particolarmente importante arrivare in tale situazione con un certo vantaggio derivante proprio dalla maggiore velocità.

Ritornando alla gara odierna, abbiamo potuto constatare la relativa facilità con cui il Tedesco in Ferrari è andato a vincere praticamente mai insidiato da avversario alcuno.

Tale situazione riapre di fatto la corsa al titolo mondiale e quindi l'interesse per questa Formula automobilistica che abbiamo più volte criticato tacciandola di una certa monotonia.

Dal punto di vista tecnico mi pare si stia esagerando sulla sofisticazione in fatto di pneumatici e di peso carburante.

Arrivare a tre pit stop per gara significa dividere la competizione in quattro segmenti di circa 20 minuti l'uno, il che ritengo eccessivo in quanto testimonianza di pneumatici in dalle caratteristiche troppo negative in fatto di deterioramento, così da assumere un'importanza fondamentale di gara in gara stravolgendo in qualche misura la progettualità di una vettura da competizione in Formula Uno.

È vero che tali soste ai box permettono spesso quei i sorpassi che di fatto vengono vietati causa gli attuali circuiti ed i limiti eccessivi in fatto di tenuta degli pneumatici, ma così si arriva all'assurdo di privilegiare la strategia rispetto al comportamento in gara, quasi si assistesse ad una forma di "battaglia navale".

È stato infatti possibile ad Alonso il superamento di Massa grazie alla strategia delle soste di cui voglio sottolineare la pericolosità per le molteplici situazioni contingenti che le stesse comportano, soprattutto causa le alte temperature estive che mettono seriamente a rischio i propulsori progettati e realizzati per avere un flusso continuo di smaltimento termico.

Tornando in “diretta”, mentre Schumacher poteva oggi contare su un compagno di scuderia veramente prezioso alla sua fuga solitaria, Alonso invece ha dovuto combattere con le sole proprie forze essendo Fisichella costantemente fuori dal gioco per le prime piazze.

Il terzo Team, McLaren, non ha particolarmente brillato in Francia: l'unica nota relativamente positiva è stata la condotta sicura e corretta di Pedro De la Rosa che si è dimostrato non solo il valido collaudatore che ben conosciamo, ma anche pilota di buone possibilità in gara, soprattutto per la sicurezza di guida, dote che avevamo un po’ perso di vista a causa delle frequenti “distrazioni” di Montoya.

Si avverte comunque chiaramente quanto quest'anno McLaren sia inferiore alle due scuderie in gara per il titolo mondiale e ciò dispiace particolarmente alla luce dei successi maturati proprio nella seconda parte della scorsa stagione che avevano fatto ben sperare in una definitiva ripresa del Team inglese: il quinto posto di Raikkonen fornisce una chiara testimonianza delle serie difficoltà attualmente palesate dalla Casa di Ron Dennis.

Come sempre saluto con viva simpatia tutti voi ed arrivederci al prossimo appuntamento.

Fabrizio Pasquali

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