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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP di San Marino 2006

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Quando avviene, in una gara automobilistica qualsiasi, che il pilota in testa costituisca un tappo per coloro che lo seguono, mi insorge spontaneamente un dolore alla mascella, vero riflesso condizionato memore di un paio di cazzotti ricevuti oltre quarant’anni or sono per il mio testardo comportamento in una gara in salita ove, per l’appunto, non consentii a vetture di maggiore potenza di superarmi, sfruttando, io, la particolare tortuosità del percorso stradale.

Naturalmente la vittoria odierna di Schumacher è assolutamente giustificata e nessuno si sognerebbe di andare ad infastidirlo con sciocche motivazioni, così come accadde a Monaco qualche anno fa quando Coulthard riuscì a tenere in coda vetture ben più performanti andando a vincere una gara prestigiosa.

Rimane il fatto comunque che Renault continua a confermarsi la miglior vettura in circolazione se, pur con un motore avente alle spalle un altro Gran Premio, riesce, proprio ad Imola, ove Ferrari mette a punto le sue vetture in modo quasi maniacale per la grande platea tutta “Cavallino rampante”, a suonare il “clacson” chiedendo strada.

Non importa se la vettura di Fisichella non si qualifica nei primi dieci costringendosi ad una gara tutta in rimonta in circuito ove non si può sorpassare, resta Alonso a dimostrare chi comanda in Renault e quanto vale questo Team prestigioso.

Di Ferrari si è detto: in questo circuito sembra risorgere, ma ciò avviene quasi tutti gli anni, per cui attenderei conferme altrove, sia per quanto riguarda i reali stati di avanzamento della vettura che per la verifica delle condizioni di forma dei suoi “Drivers”.

Honda con Button va bene per metà gara: poi il pasticcio ai box che ne compromette l’esito finale; resta comunque un Team da seguire con attenzione per la seria evoluzione che presenta quasi ad ogni gara, segnale di una dimestichezza in F.1 che la ricorda come grande motorista di Team pluridecorati.

McLaren non sembra aver trovato ancora una sua collocazione che la renda simile a quella splendida vettura ammirata nella seconda parte della passata stagione.

Probabilmente la rivisitazione della scocca non è riuscita a darle quello splendido equilibrio fra telaio/aerodinamica e propulsore che tanto aveva entusiasmato.

Con motorizzazioni un po’ meno potenti, sia pure favorite da una manciata di giri in più, la non perfetta aerodinamica costringe verosimilmente a compromessi di assetto che penalizzano troppo il Team inglese.

Mi pare comunque confortante la tenuta meccanica dei propulsori che, negli anni passati, costituivano una vera spina nel fianco in Casa McLaren.

Non mi pare sia il caso di segnalare prestazioni di altri Marchi impegnati in F.1, per lo meno da quanto si è potuto assistere nella gara odierna.

Vorrei infine sottolineare, invece, quanto sia tecnicamente anacronistico un tracciato ( vuoi oggi Imola, ma assieme a molti altri ) in cui il sorpasso sia consentito praticamente solo grazie alle soste ai box: la cosa è tanto più grave in quanto le vie di fuga sono decisamente sicure (come fortunatamente si è potuto verificare anche nella gara odierna), aumentano le sciocche ed inutili “chicanes” e continuando ad imporre le gomme scanalate a limitare ulteriormente i sorpassi in curva.

Ne consegue che i Gran Premi risultano decisamente più noiosi di un tempo, a tutto vantaggio di formule minori ove l’agonismo viene decisamente più stimolato e premiato.

Cordialità a tutti Voi, da

Fabrizio Pasquali

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