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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2006

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GP d'Italia 2006

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Il gravissimo commento a caldo di Flavio Briatore appena terminato il Gran Premio d'Italia a Monza non può non richiamare alla memoria quello del 2000, quando lo stesso Michael Schumacher ebbe la meglio su Mika Hakkinen, come oggi è avvenuto nei confronti del suo successore Kimi Raikkonen.

Come allora, una certa stampa di nicchia dava per scontato che qualcosa dovesse accadere per favorire in qualche misura un certo Team a digiuno da troppi anni di successi mondiali.

In questo caso la situazione di partenza appare diversa, nel senso che, negli anni successivi, il Team in questione di vittorie ha fatto addirittura indigestione, ma rimane sempre, ecco cosa assomiglia alla situazione, lo stesso Protagonista, in questo caso alla vigilia del suo abbandono dell'attività agonistica svolta in prima persona, dopo una carriera assolutamente unica ed entusiasmante.

“Sia spregiato chi pensa male” (si diceva in Francia secoli or sono), ma certamente le dichiarazioni del Team Manager della Renault possono indurre alcune riflessioni.

Ci si può chiedere ad esempio come mai il dispositivo anti vibrazioni usato dalla Casa Francese, e più o meno imitato da altre Case automobilistiche da competizione, sia stato tollerato in silenzio per oltre un anno e poi improvvisamente messo al bando senza spiegazioni tecniche strettamente legate alla Regolamento.

Anzi, a voler approfondire questo argomento, si può dire che il regolamento F.I.A. non contempla minimamente dispositivi del genere e pertanto la Commissione che ha ritenuto illegale il dispositivo in questione si è arrampicata sugli specchi con fare grottesco.

Va detto anche che senza lo smorzatore di vibrazioni Renault non è poi così competitiva come in precedenza, per cui è da pensare che la rottura del motore di Alonso, fatto che non accadeva in questa Casa da oltre due anni, possa essere stato determinato da una mappatura eccessivamente generosa che consentiva cambiate ben oltre i 19.000 giri, in una zona veramente al limite per motori di tale potenza.

Resta comunque il fatto che, dopo il risultato odierno, il mondiale viene rimesso totalmente in discussione e, senza dare eccessivo credito allo sfogo di Briatore, rimane comunque importante la performance di Schumacher e soprattutto della Ferrari che non si vede come possa essere superata in prestazioni negli ultimi tre Gran Premi della stagione.

Coraggiosa la gara di Kimi Raikkonen con una vettura assolutamente scarica dal punto di vista aereodinamico per poter in qualche modo competere con le Rosse di Maranello sicuramente più potenti e quindi più modulabili in fase di assetti.

Ritengo che il Finlandese possa essere il degno successore di un campione come Schumacher che, comunque la si pensi, rimarrà nella storia dell'automobilismo sportivo non solo per i suoi record difficilmente eguagliabili, ma anche per il lungo sodalizio in Ferrari sicuramente contribuendo in modo determinante ad accrescere meritatamente il mito della Rossa di Maranello.

È ugualmente rassicurante vedere come stiano affacciandosi al magico mondo della Formula Uno dei giovani assolutamente preparati come il polacco Kubica che oggi ha portato la sua BMW addirittura sul podio approfittando delle personali capacità di guida in grado di mettere a frutto quel gran motore che costituisce la realtà più positiva di questo Team.

Mi dispiace sempre che Fisichella non riesca mai, o quasi, ad essere veramente l'alternativa di Alonso, costretto sempre ad arrancare per raggiungere classifiche appena accettabili considerando la vettura di cui dispone.

Arrivederci alle prossime in gare in Estremo Oriente dal vostro Fabrizio Pasquali

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