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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2007

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GP del Belgio 2007

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Prima di spendere le solite parole a commento della gara odierna, consentitemi, come promesso, di esprimere anche la mia modesta opinione su quel “fattaccio” che ha tenuto in ansia l’intera F.1 negli ultimi mesi, coinvolgendo, specie nei commenti finali, anche altri sport popolari forse anche e di più del mondo dei motori.

Per la cronologia dei fatti, rimando all’ottimo riassunto in 50 punti che un fedelissimo del Forum ha esposto così esaurientemente.

A me preme invece un giudizio di fondo che vuole essere “super partes” così come la Giustizia sportiva e civile, nel rispetto, la prima dei Regolamenti, la seconda dei Codici.

Ho atteso, prima di intervenire, le motivazioni della sentenza perché, come avviene di solito nei processi, i semplici provvedimenti finali risultano non sempre comprensibili senza la documentazione prodotta che ha determinato la scelta, punitiva od assolutoria che sia.

Mi pare che da tutta la storia sia emersa una corruzione di fondo che non fa bene a nessuno e certamente non ha nulla a che vedere con lo spirito sportivo in generale.

E’ pur vero che la tendenza mediatica odierna tende a gettare il tutto nel “gossip”, ma è altrettanto vero che qualsiasi contesto politico, sociale e quindi collettivo possa e debba difendersi da una deriva che porta a “Sodoma e Gomorra” con le note conseguenze bibliche.

Il comportamento di alcuni uomini McLaren non è stato corretto: se è vero, come appare ovunque, che la documentazione Ferrari è pervenuta clandestinamente, e con dolo, a qualcuno, costui avrebbe dovuto immediatamente consegnare il tutto agli organi di Polizia competenti per territorio e segnalare il fatto alla FIA, competente in quanto Organo relativo alla giustizia sportiva.

Ogni omissione, ritardo o che altro, infatti, comporta reato punibile in entrambi i sensi, penale e sportivo.

Ora, se la giustizia penale è per definizione singola e gestita per legge dalla Magistratura ordinaria, quella sportiva si applica, per il principio di responsabilità solidale, all’intera Società che ha, in qualche suo autorevole o determinante membro, commesso le irregolarità.

Questo avviene da sempre in ogni sport e fa parte di un’etica che nasce prima di tutto, senza di cui ogni nobile arte diverrebbe mercimonio privo di ogni valore tecnico e morale.

McLaren esce da questa situazione bastonata e soprattutto perde un’immagine che si era conquistata in molti anni di geniale lavoro e “performances” eccezionali.

Proprio in questo Sito vi è bene descritto come dovrebbe essere il “fan McLaren”, concetto lodevole che mi pare in netto contrasto col comportamento tenuto da alcuni membri del Team inglese in questa storia.

E non mi si venga a dire che molti altri si comportano così: nella vita ognuno deve prendersi le responsabilità personali.

Sappiamo che solo la punta dell’iceberg della frode è scoperta e punita, ma per questo non va certamente giustificata né tantomeno assolta l’intera piramide fraudolenta.

+.+.+.+.+

Per quanto riguarda la gara odierna, mi pare non vi sia molto da segnalare che non sia stato visibile a tutti: Ferrari molto più veloce in quanto più scarica d’ala e McLaren che si difende solo sul misto e non raggiunge i 19.000 giri canonici.

Proprio quella differenza di 2/300 giri costituisce la minor velocità delle “Frecce d’argento” che le punisce in modo determinante in un momento per altro non felice della storia del Team.

Mi sarei aspettato oggi di veder piombare sulle Rosse quell’immagine del 2000 più volte citata da tutti: Hakkinen che rimonta su Schumacher e lo infila alla destra con Zonta a fare da spettatore, ma forse quella è destinata a rimanere una sorta di icona, simbolo a cui dovrebbe rifarsi un Team rinnovato soprattutto moralmente ed eticamente dagli errori commessi: una sorta di Fenice che risorga dalle sue stesse ceneri.

E’ questo che, spero, si auguri ogni simpatizzante del Team fondato dal grande Bruce.

Arrivederci in oriente.

Fabrizio Pasquali

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