3.234.700 

dal 19/11/1999

START | Storia | Produzione | Clienti/Serie | Motori | Titolari | Società | Factory | Album | Albo d'Oro | Formula 1 | IndyCar | FE / XE | Altre categorie
Calendario | E-mail | Servizi | FanBox |
Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

Australia Malesia Bahrain San Marino Spagna Monaco Europa Canada Stati Uniti Francia 
Gran Bretagna Germania Ungheria Belgio Italia Cina Giappone Brasile 

<

GP del Giappone 2004

>

Penultimo appuntamento stagionale nel tecnico circuito di Suzuka, quello che per ben due anni consecutivi aveva visto laurearsi Campione del Mondo Mika Hakkinen.

Ma quel tempo appare ormai già lontano, anche se ha segnato un momento felice nella storia della F.1 e non solo per i colori McLaren.

Ora continua, né poteva essere altrimenti, la marcia trionfale della Ferrari che conquista con Schumacher l’ennesima vittoria e non so più quale record.

L’unica giornata riservata alle prove ed alla gara, per il pericolo di una grave perturbazione atmosferica incombente sul Giappone, non ha consentito un’accurata messa a punto dei mezzi, ma, complessivamente, non vi sono state particolari sorprese, malgrado l’incognita della preparazione frettolosa degli assetti.

Barrichello, col solito errore in prova, ha compromesso la gara e lo scontro con Coulthard, verso la fine della stessa, ha provocato il ritiro dei due senza sapere come sia avvenuto il contatto, ma le posizioni occupate erano per entrambi di rincalzo, per cui non mi pare neppure il caso di approfondire la questione.

Raikkonen parte molto indietro e recupera abbastanza per arrivare a punti verso la seconda parte della gara, ma la sua prestazione testimonia una McLaren ancora gravata da problemi e certamente non competitiva per le prime piazze.

Ferrari a parte (siamo ancora su un altro pianeta), che si permette di scegliere le strategie più varie addebitando un secondo a giro agli altri, appare rinfrancata la Williams di Ralf Schumacher a conquistare un secondo posto bene augurante anche per lo stato di salute del Pilota tedesco motorizzato BMW.

Rimane comunque un’annata negativa la sua a testimoniare un progetto fallito proprio nel telaio e rimediato verso la fine del Campionato con un ritorno al passato certamente avvilente dal punto di vista progettuale.

Confermato il progresso in casa B.A.R. con Button su podio e Sato al quarto posto, malgrado le precarie condizioni di salute del simpatico pilota giapponese.

Renault, su un circuito non loro, non combinano molto e Villeneuve denuncia una mancanza di forma che deve assolutamente colmare durante l’inverno.

Toyota corre in casa, ma la vettura di quest’anno non è mai stata particolarmente competitiva, ed il piazzamento nel mucchio conferma tale impressione.

McLaren dimostra gravi problemi non tanto in affidabilità, quanto nella telaistica per una certa difficoltà di approntare una vettura che sia in grado di scaricare a terra tutta la potenza del Mercedes, mantenendo nel contempo una guidabilità neutra e scorrevole.

Si avverte chiaramente come ad ogni G.P. venga raggiunto un assetto con difficoltà, spesso diverso fra la prima e la seconda vettura e, purtroppo, quasi mai in grado di competere per la vittoria.

Tormentato il progetto della MP 4/19 e successive variazioni e, per quanto si è potuto vedere quest’anno, decisamente carente anche se sufficientemente affidabile.

Ritorno al passato come in Casa Williams ?

Attendiamo i lavori invernali per giudicare la nuova vettura per il 2005, con la speranza che la men che brillante storia di queste ultime stagioni possa aver insegnato qualcosa agli ingeneri di questo che è stato il Team più competitivo della fine del Millennio.

Come sempre vi saluto con tanta simpatia,

Fabrizio Pasquali

Tutto McLaren - L'angolo del Professor - Menu

E-mail

“ Quei temerari a ruote scoperte “ - ( Formula Uno in pillole )