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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

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GP d'Australia 2004

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Mentre scorreva questa gelida nottata piovosa e sullo schermo sfrecciavano i bolidi di Formula Uno in questo avvio stagionale, pensavo con una punta d’amarezza: “Se chi ben comincia è alla metà dell’opera, dove sarà chi invece ha cominciato decisamente male?”

Ma, proverbi a parte, cosa effettivamente ha messo in rilievo questo Gran Premio d’apertura, ponendo così fine all’automobilismo delle parole e dei pronostici da bar, ai si dice che, ho letto sul e così via ?

Sicuramente che Ferrari, senza rivoluzioni particolari, ma perfezionando in ogni dettaglio un progetto macchina che era di per sé ottimo, ha ottenuto una vettura d’un altro pianeta, guidabile con un dito, che non abbisogna di spingere per stracciare la Concorrenza, che potrebbe già pensionare Schumacher in quanto il solo Barrichello sarebbe sufficiente a regolare il Gruppo.

Mi auguro che questa considerazione venga smentita fin dalla prossima gara, ma , alla luce di quanto si è visto, non si capisce certamente come.

Quando insistevo, gli anni passati, sul cosiddetto “progetto macchina” ovvero sulla competitività del mezzo che riunisce tutte le caratteristiche, anche non particolarmente innovative, ma di aderenza, affidabilità e soprattutto di facilità di guida ( naturalmente con una potenza adeguata ), intendevo dire che oggi, con la tecnologia esasperata che ritroviamo in Formula Uno, è basilare che una vettura sia soprattutto guidabile facilmente: è questo il vero test ( e forse l’unico ).

Tutti hanno potuto constatare l’atteggiamento sul volante delle varie vetture più o meno competitive e sicuramente nessuna era neutra e facile come Ferrari: è questa l’unica spiegazione del successo clamoroso del Cavallino rampante.

Si potrà dissertare all’infinito sulla potenza delle Williams e sulla livrea assolutamente innovativa delle stesse, sul tormentato progetto McLaren che, alla prima uscita, ha rimediato una figura umiliante, al progresso in fatto di potenza delle Renault ed alla crescita delle Bar, ma si parla comunque di vetture perdenti, di seconda fascia, che prendono da 5/10 ad 1 secondo a giro, quindi tutte fuori dal coro.

E ritengo inutile dissertare su Michelin e Bridgestone, su mescole od assetti, su tattica a due o tre pit stop: sono tutte parole inutili; vedere il progetto macchina e….punto.

Allora tutto rimandato? Rivedremo in fotocopia la cavalcata Ferrari del 2002 ?

Mi auguro di no e soprattutto per l’amore che nutro per lo sport dei motori di cui sicuramente la Formula Uno è la più fulgida espressione.

Ma bisognerà analizzare con assoluta umiltà errori, limiti, pneumatici, motore, assetti, ma soprattutto l’armonizzazione di tutti questi componenti: immaginiamo un’orchestra con solisti anche validi, ma che vanno per conto loro; risultato, uno strazio.

Ecco, non vorrei che Williams e McLaren fossero andate troppo avanti nella sofisticazione dei particolari, quasi innamorate del dettaglio barocco perdendo di vista l’essenza rinascimentale dell’opera d’insieme: da ciò che si è visto stanotte sembrerebbe proprio così, ma sono il primo ad augurarsi di aver preso un abbaglio, che tutto sia stato uno scherzo iniziale, una sorta di botto alla rovescia.

In attesa di essere smentito dai fatti, auguro a voi, cari amici di sempre, una felice stagione agonistica.

Fabrizio Pasquali

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