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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

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GP del Belgio 2004

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Il ritorno a Spa, sicuramente il più tradizionale circuito del Mondiale (sciaguratamente lasciato in disparte lo scorso anno), ha visto la splendida performance della McLaren di Raikkonen che si è laureato campione di razza in una gara irta di problematiche, di incidenti, di rotture, con l’ingresso per ben tre volte della Safety Car a sconvolgere i piani.

Dopo una brillante partenza, Raikkonen riesce a tallonare le Renault di testa che, per motivi diversi sono costrette ad abbandonare il campo.

Si assiste pure ad una Williams resuscitata, ma ancora l’irruenza, al limite, di Montoya ne compromette la gara.

Pizzonia è costretto pure ad abbandonare per altri motivi.

Ferrari sempre pimpanti, con Barrichello fortunatissimo a contare i “morti” che lo precedevano ed alla fine a trovarsi terzo senza colpo ferire.

Schumacher si laurea per la settima volta Campione del Mondo, proprio nel giorno del trionfo della rivale di sempre, la prestigiosa McLaren di Dennis e C.

Mi pare che Spa sia un circuito assolutamente in grado di verificare l’efficienza delle vetture in gara e la MP4/19b si è finalmente dimostrata mezzo veloce ed affidabile.

Per quanto si è potuto capire dalle poche riprese su Raikkonen, il motore gira a regimi competitivi e, ciò che maggiormente conta, guadagna su Ferrari nella parte guidata, laddove proprio Maranello faceva della stessa il suo punto di forza.

E’ assolutamente prematuro cantar vittoria alla luce di una sola gara, ma è significativo che la vettura abbia subito senza traumi lo stress di tre rallentamenti forzati, mantenendo intatte le caratteristiche performanti.

Monza dovrà confermare il tutto, ma non credo sia dovuto al caso o fortuna l’ottimo esito della gara odierna.

Mi è piaciuto, come sempre del resto, l’intervento finale di Zanardi che ha puntato l’indice sulla fragilità di queste vetture e sui materiali veramente pericolosi cui è affidata tanta parte della sicurezza.

Chi ha avuto la fortuna di assistere a certe sostituzioni, o toccare con mano elementi di materiale composito rivettati di corsa, trema ad ogni sobbalzo o lieve incidente per le conseguenze strutturali che potrebbe portare.

La leggerezza, poi appesantita dalla zavorra, costituisce, come ebbi a dire più volte, un non senso tecnologico e sarebbe bene che la FIA si facesse ispirare, per il rinnovo del Regolamento, da fior di ingegneri, universitari liberi, laboratori di ricerca non interessati per esprimere pareri obbiettivi ed oggettivi illuminanti sulle caratteristiche della vettura “prototipo” di F.1.

Alla luce di questi pareri, si potrebbe stendere una serie di regole finalmente nell’ottica della automobile da corsa a ruote scoperte e non di mostruosi kart in qualche modo coperti da materiale fragilissimo quanto pericoloso.

Cordiali saluti a tutti nella giornata del ritorno di un glorioso storico Marchio alla splendida vittoria nel più tradizionale dei Circuiti mondiali: Spa, la città belga delle terme e delle gare automobilistiche.

Fabrizio Pasquali

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