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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

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GP del Canada 2004

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Finalmente qualche interessante novità a caratterizzare l’odierno Gran Premio sul Circuito di Montreal : anzitutto le qualifiche che hanno evidenziato gli ottimi progressi in Casa Williams oltre alle conferme di B.A.R. e Renault ed anche in gara ove, se analizziamo con occhio attento, qualcosa è cambiato.

Non si pensi nemmeno per un istante che il Campionato possa essere sconvolto da quanto andremo ad esporre, ma una certa preparazione per considerare il 2005 non altrettanto scontato si può intuire.

Andiamo con ordine : Ferrari si conferma vettura veloce, elastica nelle scelte strategiche, valida con qualsiasi carico di carburante ed affidabile; ma può essere sconfitta, malgrado il suo grande Pilota che, piaccia o meno, si conferma ancor oggi elemento di sicurezza assoluta.

Può essere sconfitta proprio sul piano della meccanica, laddove si riesca a scaricare a terra in modo accettabile la grande potenza di motori come, allo stato attuale, BMW e Honda.

Dalla “camera car” mi ha infatti impressionato il regime di rotazione BMW che toccava facilmente i 19.000 giri in cambiata e superava i 18.000 nella marcia più alta : è particolarmente interessante questo differenziale di soli 1000 giri a testimoniare un motore potente e validissimo, come del resto dimostrato la scorsa stagione.

Ferrari forse ha qualche cavallo di meno, ma una telaistica più guidabile, a parte Barrichello che va comunque a prati per sua personale manifesta inferiorità tecnica.

Il progresso Williams può essere incrementato poiché ritengo che su circuiti ancor più veloci di quello odierno, e quindi con un minor carico alare, la vettura sia in grado di mettere in pista anche quella velocità di punta che oggi mi pare abbastanza penalizzata dall’aerodinamica conservativa e prudente.

Non mi preoccupano i guai alle sospensioni di Renault, dato il circuito di Montreal che, vuoi per i tombini, che per i cordoli micidiali, costituisce, per fortuna, quasi un’eccezione negativa nella serie mondiale.

Il Team francese deve però trovare quella cinquantina di cavalli in più per diventare competitivo anche nei Gran Premi a basso carico alare.

Non mi preoccupa nemmeno il motore Honda che, non casualmente a mio avviso, si rompe quasi sempre sulla vettura di Sato : anche le parti meccaniche “hanno un’anima” che non tollera di essere “brutalizzata” come riteniamo accada sulla vettura condotta dal Pilota giapponese.

E veniamo finalmente alla McLaren, parzializzata prudentemente per arrivare a fine gara, a rimediare qualche punto prezioso per la Classifica Costruttori con Raikkonen.

Alcuni Amici mi hanno scritto per avere notizie sulla 19/B, ma ritengo sia stato esposto un po’ da tutti in cosa consistano le novità della nuova vettura.

Comunque, volendo riassumere anche in questa sede gli aspetti salienti, mi pare di poter dire che interessanti mutamenti sono stati portati all’aerodinamica, credo soprattutto a vantaggio del miglior raffreddamento del motore che, in tal caso , dovrebbe girare finalmente a regime pieno senza problemi ( almeno questo dovrebbe essere il risultato di tale lavoro…).

Si tratta però di vedere quanta potenza è in grado di sviluppare l’attuale propulsore, dato che a tutt’oggi non è dato sapere molto sullo stesso.

In tutta franchezza, ad evitare illusioni facili in questa fase di attesa, non mi aspetterei molto dall’attuale motorizzazione, dato che non mi risulta sia stata sensibilmente cambiata in questi ultimi mesi; si tratta pertanto di saggiarne nel contempo prestazioni ed affidabilità magari raffrontandole con i lusinghieri test invernali.

A mio avviso rimane comunque quello il problema “principe” e Mercedes, Ilmor o chiunque delegato a gestire la parte motoristica, dovrebbe prima o poi risolvere radicalmente la situazione presentando un motore, magari dalla geometria variata, ma che sia veramente frutto di importanti progressi e competitivo per potenza assoluta.

Credo che, se tutto andrà bene, questa soluzione possa prevedere un’attesa di circa due anni e quindi fino al 2006 non vedo sinceramente una McLaren tale da raggiungere quei primati che, anche soli limitandoci ad un recente passato, erano visibili nel biennio firmato da Hakkinen: dalla messa al bando del “berillio” non ho più “sentito” infatti quel motore che tanto mi aveva favorevolmente impressionato.

A tutti, cari Amici, il solito cordialissimo saluto ed augurio.

Fabrizio Pasquali

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